Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ponzano, l’investitore era ubriaco 4 volte oltre il limite: rischia 8 anni
Lo schianto in Postumia. Treviso, in auto in coma etilico: assolto per vizio di forma
PONZANO Era ubriaco l’uomo che ha provocato l’incidente nel quale è morta Natalia Frare ed è rimasta ferita in modo grave la nipotina di appena 3 anni. Per questo il 32enne P.G. di Povegliano è indagato con l’accusa di omicidio stradale e guida in stato di ebbrezza, e rischia una condanna a 8 anni di carcere.
Gli accertamenti effettuati con l’alcoltest, subito dopo lo schianto avvenuto nella tarda serata di giovedì, hanno infatti dato un risultato netto: il 32enne è risultato positivo con 2.30 grammi di alcol per litro di sangue, oltre quattro volte più del limite consentito. Oltre al nome di P.G. che, alla guida della sua Fiat Panda, ha innescato la carambola mortale sulla Postumia, il sostituto procuratore Massimo De Bortoli ha iscritto sul registro degli indagati anche quello dell’altro conducente coinvolto nella carambola. Si tratta del 50enne di Cornuda che, al volante di una Range Rover, si è improvvisamente trovato davanti l’Opel Corsa sulla quale viaggiavano nonna e nipotina, spinta nell’altra carreggiata dall’impatto con la Panda. L’uomo è risultato negativo all’alcoltest ma potrebbe dover rispondere, in concorso, della morte della 64enne. A stabilirlo sarà una consulenza disposta dal magistrato sulla dinamica del sinistro e sulla velocità dei mezzi. Intanto Paese si prepara a dire addio a Natalia Frare. I funerali si svolgeranno giovedì mattina alle 10 nella chiesa di Postioma di Paese.
E c’è preoccupazione per un 41enne di San Biagio di Callalta rimasto coinvolto in un incidente avvenuto ieri lungo la strada provinciale 53 a Eraclea, nel Veneziano. Per cause in corso di accertamento si è scontrato frontalmente con un’altra auto venendo sbalzato contro il guardrail. L’uomo è stato trasferito in elicottero all’ospedale di Mestre, dove si trova ricoverato in gravi condizioni.
Da Treviso, invece, arriva l’assoluzione di un giovane di 27 anni che la notte del 13 dicembre 2013 era stato trovato, da un passante, riverso sul volante della sua auto a bordo strada, a Zero Branco. Gli esami in ospedale hanno accertato che aveva un valore di alcol nel sangue pari a 4.09: un livello da coma etilico. Il giovane, difeso dall’avvocato Davide Favotto, ha sempre sostenuto di non aver guidato, ma di essere stato accompagnato fino a quel punto da un amico, che ha testimoniato in aula. Bisognerà attendere le motivazioni, ma a salvarlo dalla condanna sarebbe stato un vizio di forma sollevato dal legale, cioè il fatto che in ospedale al 27enne non era stato chiesto il consenso informato a sottoporsi agli esami e che agli atti mancava la comunicazione della Polstrada che chiedeva ai medici di procedere con il prelievo.