Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’obbligo di allontanamento non viene rispettato Il giudice segnala la «Luxottica» alla Procura
Dipendente imputato per stalking e percosse a una collega: l’azienda non li aveva divisi
BELLUNO «Mi sono inginocchiata e gli ho chiesto perdono. Lui si è compiaciuto e mi ha lasciata andare». Un altro caso di violenze nel Bellunese. Sul banco degli imputati un 47enne accusato di percosse, furto aggravato, stalking, diffamazione e lesioni contro la sua ex di 36 anni. I due, dipendenti della Luxottica, hanno continuato a lavorare l’uno di fronte all’altra anche dopo che la Procura aveva vietato all’uomo di avvicinarsi ai posti frequentati dalla persona offesa.
La relazione inizia a settembre 2016. I due si conoscono al lavoro. Il rapporto inciampa parecchie volte per finire cinque mesi dopo. «Il 25 febbraio suona il campanello: è lui ubriaco — ha raccontato la donna — Ero spaventata ma l’ho fatto entrare e gli ho detto di sedersi. Ha preso a calci un cancelletto che usavo per separare le stanze dove c’erano i cani. Mi ha afferrato i capelli e mi ha sbattuto la testa più volte contro il muro. Poi mi ha preso il braccio e me l’ha storto sfidandomi a colpirlo. Quando gli ho chiesto scusa mi ha lasciata».
La 36enne scatta foto degli ematomi, ma il cellulare scompare misteriosamente al lavoro alcuni giorni dopo. Seguono gomme della macchina squarciate, messaggi e telefonate continue e l’invio a lei e ai suoi genitori di un video hot che avevano girato insieme. Dei suoi due cani Chihuahua uno lo trova morto in bagno, l’altro sparisce.
Dopo un secondo episodio di violenza in cui cerca di buttarla giù da un terrazzino la donna decide di prendere una pausa dal lavoro. Per l’uomo scatta il divieto di avvicinamento.
«Al mio ritorno abbiamo continuato a lavorare uno di fronte all’altra — ha spiegato la donna — In Luxottica mi dicevano che lì la misura cautelare non era applicabile e che, dal punto di vista gerarchico, come operaia ero inferiore a lui. Non mi sono mai sentita tutelata dall’azienda». Il giudice ha invitato il pm ad approfondire questa circostanza.