Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nubifragio sulla Marca, strade allagate
Colpita anche Treviso città. Automobilisti bloccati nei sottopassi finiti sott’acqua
TREVISO Una bomba d’acqua su Treviso e la Marca. Nel tardo pomeriggio di ieri una pioggia violentissima ha allagato prima le strade e poi le case e i garage arrivando a sfiorare il metro. Una cinquantina gli interventi dei vigili del fuoco, continuati fino a tarda sera. Colpita la città di Treviso ma anche Villorba, Ponzano Veneto e Preganziol. Sottopassi allagati e strade trasformate in canali. A Treviso molti gli automobilisti bloccati nei sottopassi di via Venier e via Sarpi.
TREVISO Prima il sole e le temperature oltre i 30 gradi, poi improvviso un acquazzone così violento da allagare strade, sottopassaggi e scantinati e mandare in tilt la città. Il maltempo si è abbattuto su Treviso e comuni dell’hinterland nel tardo pomeriggio di ieri, quando una pioggia violentissima, caduta in poco tempo, ha saturato tombini, caditoie e fossati incapaci di scaricare l’acqua che in un attimo si è riversata prima sulle strade e poi dentro le case e i garage, raggiungendo in alcuni punti della città anche i 90 centimetri.
Una cinquantina gli interventi dei vigili del fuoco, continuati fino a tarda sera. Maggiormente colpite la città di Treviso e i comuni di Villorba, Ponzano Veneto e Preganziol. Gravi i disagi alla circolazione stradale, con i sottopassi allagati e le strade trasformate in canali impossibili da percorrere. A Treviso molti gli automobilisti bloccati nei sottopassaggi di via Venier e via Sarpi. A Preganziol allagato quello di San Trovaso, a Villorba quello di Catena, di via Postioma e quello di via Selghere dove un’auto si è letteralmente inabissata nell’acqua che continuava a salire.
A lungo sono rimasti bloccati anche la Tangenziale verso il quartiere di San Lazzaro e il Terraglio in direzione di Treviso, con il traffico congestionato praticamente in tutta la città. Colpite particolarmente le zone della città che già in passato si erano rivelate critiche, come i quartieri di Canizzano, Ghirada e San Zeno dove l’acqua ha sfiorato il metro.
Acqua in strada e dentro le case anche in via Venier, San Nicolò, Ponte San Martino, via Priamo Tron e Terza Armata. Una decina le squadre di vigili del fuoco impegnate per ore, oltre ai volontari di protezione civile e alla polizia locale che ha lavorato per risolvere i problemi della viabilità. Disagi anche per i pendolari che, in stazione a Treviso, hanno trovato il sottopassaggio che porta ai binari invaso da oltre 10 centimetri d’acqua. Un calvario soprattutto per chi era in strada, in auto.
Sotto il cavalcavia della tangenziale in via Ghirada, i residenti aspettavano fuori dalle automobili parcheggiate, al riparo dalla pioggia, increduli davanti a tutta quell’acqua marrone, almeno mezzo metro. «Non possiamo tornare a casa, con l’auto è rischioso» dicevano due genitori, con i figli piccoli in braccio.
Qualche temerario si è tolto le scarpe ed è andato avanti a piedi scalzi, qualche auto si è fatta avanti, lentissima, sollevando una marea di fango.
Un’ora di acquazzone è bastata a creare disagi in tutto il capoluogo, fra strade impraticabili e viabilità collassata (con prevedibili code polemiche). Il sindaco Giovanni Manildo è uscito in sopralluogo assieme alla protezione civile: «Abbiamo lavorato tanto sul dissesto idrogeologico. Fenomeni come questi sono difficilmente gestibili, eventi imprevedibili che si possono limitare solo lavorando sulla prevenzione come abbiamo fatto in questi anni. Comprendiamo il disagio dei cittadini, ma sarebbe da irresponsabili speculare su eventi così».Non cerca lo scontro il candidato sindaco Lega-centrodestra Mario Conte, ma c’è tanta rabbia: «Non è il momento delle polemiche, bisogna risolvere l’emergenza per i cittadini che stanno subendo questi disagi, dalla Ghirada a Santa Maria del Rovere. E subito dopo va avviata una seria riflessione su cosa sta succedendo: sulle condizioni dei fossati, delle caditoie che vengono pulite ogni tre anni, e sul problema idrogeologico che va preso per mano una volta per tutte».