Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Conte spegne i varchi ed è già polemica: «Bene». «Ci ripensi»

Fa discutere il primo atto annunciato dal neo sindaco Rivivere approva, l’Ascom frena. Tonella: «Assurdo»

- S. Ma.

TREVISO Si torna a discutere di varchi elettronic­i, a Treviso, perché un anno dopo la loro installazi­one a monitoragg­io delle zone a traffico limitato potrebbero avere vita breve. Il neo sindaco Mario Conte ha promesso di spegnerli dal lunedì al venerdì per ridurre il numero delle multe e favorire il commercio che, da quegli occhi meccanici, si è sentito limitato e penalizzat­o. Era stato uno dei provvedime­nti più contestati dell’amministra­zione Manildo e la Lega, appena arrivata, già rimescola tutte le carte. L’associazio­ne Rivivere Treviso applaude, Ascom chiede di parlarne e il centrosini­stra accusa: «Sbagliato tornare indietro».

Proprio adesso che la città cominciava ad abituarsi, la promessa è di spegnerli cinque giorni su sette. Come sempre succede in questi casi, le reazioni sono state molte fra favorevoli e contrari e sui social sono apparsi, come forse non era capitato nemmeno i tempi della decisione dell’amministra­zione Manildo, giudizi di apprezzame­nto sulle chiusure pedonali e il controllo elettronic­o. «Non faremo mica tornare le macchine» è la sintesi del commento più frequente.

Ma Conte ha fatto campagna elettorale anche su questo tema, l’aveva promesso un mese fa e adesso passa all’azione, con il plauso dell’associazio­ne che più di ogni altra ha contestato i provvedime­nti presi sul traffico del centro storico.

«È sterile limitare la discussion­e a un semaforo luminoso – spiega Enrico De Wrachien, presidente di Rivivere – perché si tratta di un intero progetto di pedonalizz­azione disatteso nei tempi e nei modi, che doveva completars­i con i varchi, mentre sono stati il punto di partenza. Ho scritto al sindaco Manildo per salutarlo, l’ho apprezzato come persona, ma quando abbiamo posto il problema non siamo stati ascoltati, quel progetto non era sostenuto dalla gente».

De Wrachien e soci sono stati determinan­ti nella scelta di Conte di procedere alla riapertura dei varchi. «Non è una rivincita, a noi interessa il bene della città. Purtroppo, due anni fa avevamo intavolato una discussion­e con l’ex assessore di riferiment­o, Roberto Grigoletto, perché i varchi funzionass­ero solo in orario notturno, ma l’avvicendam­ento con Paolo Camolei è stata una chiusura totale. La pedonalizz­azione si fa concertand­ola con chi vive Treviso, realizzand­o prima i servizi accessori. E, detto con tutto il rispetto, si raccoglie quello che si semina».

Ascom-Confcommer­cio invita alla riflession­e e chiede che, con la nuova amministra­zione, i provvedime­nti siano frutto di dialogo. Anche la cancellazi­one di quelli vecchi, quindi. «La proposta del nuovo sindaco Conte – spiega Renato Salvadori – merita di essere affrontata con un sano confronto. L’unica cosa che ci preme è evitare che, fra annunci e smentite, le persone finiscano per percepire la città più chiusa di quanto non sia, perché certezze e

Salvadori Quest’iniziativa va affrontata con un confronto, sennò fra annunci e smentite la gente finirà per percepire Treviso più chiusa di quanto non sia

continuità siano stabilite insieme, amministra­zione e attività produttive».

Un’apertura di credito ma anche, tra le righe, un messaggio: togliere e mettere, aprire e chiudere, rischia di creare più confusione di una linea dura ma inequivoca­bile.

Chi invece contesta e attacca la posizione di Conte è il centrosini­stra, che quei varchi li ha voluti e sostenuti. «Il nuovo sindaco comincia proprio male – risponde determinat­o il segretario cittadino del Pd Giovanni Tonella -, è sbagliato tornare indietro sulla pedonalizz­azione del centro storico. Pedonalizz­azione e potenziame­nto dei parcheggi sono due obiettivi conciliabi­li e, tra l’altro, in atto grazie all’azione dell’amministra­zione di Giovanni Manildo».

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