Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Scende dal Tir, falciato in autostrada

Paese, morto un camionista di 43 anni: era in corsia di emergenza per un problema

- Pistore e Citter

PAESE (TREVISO) Era sceso dal suo camion, fermo in corsia d’emergenza per un problema al rimorchio, ed è stato falciato da un’auto. Mentre rientrava a casa. È morto così un autista residente a Paese, nel Trevigiano: si tratta di Daut Behluli, 43 anni, di origini albanesi ma da oltre vent’anni in Italia. La tragedia è avvenuta alle 14 di ieri sull’autostrada A13 Bologna-Padova, nel tratto tra Monselice e Terme Eugane, in direzione nord. Inutili i soccorsi.

PAESE Stava tornando a casa, dopo una consegna, ma ha deciso di fermare la sua corsa in autostrada, perché ha sentito che c’era qualcosa che non andava sul cassone del suo camion. Per questo Daut Behluli, 43enne di Paese, ha accostato sulla corsia di emergenza, ed è sceso per sistemare una cinghia del telone del mezzo. Un’operazione che gli è stata fatale. Perché è stato travolto da un’auto morendo qualche metro più avanti.

La tragedia si è consumata ieri pomeriggio, verso le 13.50 lungo l’A13, all’altezza del Comune di Pernumia nel tratto compreso tra Monselice e Terme Euganee in carreggiat­a nord verso Padova, un tratto di strada che ricade nella provincia di Rovigo. Behluli, autotraspo­rtatore di origini albanesi ma che in Italia era arrivato alla fine degli anni Novanta, è morto sul colpo. L’uomo, che domani avrebbe compiuto 44 anni, è stato colpito alle gambe e trascinato per qualche metro, rimanendo esanime sull’asfalto. A investirlo è stato un automobili­sta 54enne residente a Piombino nel Livornese che, alla guida della sua Passat, avrebbe detto di non aver visto il pedone. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi, i sanitari del Suem 118 non hanno potuto far altro che costatarne il decesso. La polizia stradale di Rovigo ha chiuso il tratto di autostrada per poter eseguire i rilievi sul sinistro. Ora spetterà alla procura del capoluogo polesano far luce sulla dinamica dell’investimen­to e su eventuali imprudenze commesse del camionista, che avrebbe parcheggia­to il mezzo su un tratto di carreggiat­a piuttosto stretto.

Daut Behluli in Italia aveva costruito la sua vita, era orgoglioso di essere cittadino italiano e come lui la moglie Flutra e i figli Rigers, studente universita­rio a Ca’ Foscari, e Klementina, che ha appena finito la seconda media.

Dopo aver vissuto molto tempo a Camalò di Povegliano, da quattro anni si erano trasferiti a Postioma di Paese nella casa che avevano acquistato. «Daut era felice, anche perché, dopo aver fatto per tanti anni il muratore, aveva da poco cambiato lavoro – racconta il cognato Bashkim -. Domani avrebbe compiuto 44 anni, aveva già prenotato tutto per la festa. Dovevano riunirci per festeggiar­lo e invece ora lo stiamo piangendo, siamo disperati».

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La vittima Daut Behluli avrebbe compiuto domani 44 anni A lato, il Tir

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