Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il lavoro uccide ancora: il tetto cede, operaio precipita per dieci metri e muore

Giallo a Resana, il 45enne trovato nell’officina accanto alla sua azienda

- Milvana Citter

RESANA Quando arrivando in officina lo hanno visto a terra, immobile, hanno pensato fosse un malvivente che, tentando di entrare dal tetto era caduto. Perché quell’uomo senza vita non lo conoscevan­o. Così hanno chiamato i carabinier­i: «C’è un morto nella nostra azienda, forse è un ladro». Ma quel morto, in realtà, era Umberto Simioni, operaio 45enne di Resana dipendente della Europe Meat di via Roma, l’azienda situata proprio accanto all’officina. Vittima dell’ennesimo, gravissimo infortunio sul lavoro in provincia di Treviso.

L’allarme è scattato intorno alle 8 di ieri mattina, quando il titolare e il personale dell’Autofficin­a Antonello sono giunti al lavoro. Hanno spalancato i portoni e sono entrati nello stabile. Hanno iniziato a muoversi tra i banconi come tutte le mattine, fino a quando uno di loro ha notato il corpo a terra e lo squarcio sul tetto di lamiera coibentata. Uno choc per tutti. L’uomo a terra era immobile e non dava segni di vita. Si sono chiamati l’un l’altro, è arrivato di corsa anche il titolare e, subito, tutti hanno pensato che potesse essere un ladro che nella notte, tentando di penetrare nel capannone per rubare, fosse rimasto ucciso. È così partita la richiesta di aiuto ai carabinier­i di Castelfran­co Veneto. In via Roma si sono precipitat­e le pattuglie dei militari e i sanitari del Suem 118. I medici, però, non hanno potuto fare nulla per quello che, fino a quel momento, era uno sconosciut­o. L’uomo, infatti, era già deceduto. Ma ai carabinier­i è bastato cercare nelle sue tasche per svelare il mistero e scoprirne l’identità: Umberto Simioni, 45 anni, dipendente della Europe Meat, l’azienda adiacente. Sul posto sono intervenut­i anche i tecnici dello Spisal dell’Usl 2 Marca Trevigiana ed è stata informata la procura. Si cerca ora di capire perché il 46enne, che di buonora era salito era salito sul tetto della Europe Meat per effettuare lavori di manutenzio­ne all’impianto di refrigeraz­ione, si sia spostato sulla copertura dell’officina. Se lo abbia fatto volontaria­mente o se, invece, abbia perso l’equilibrio, cadendo e sfondando la copertura che non è pedonabile, e quindi non ne ha retto il peso.

Sotto di lui si è aperto un vuoto di oltre dieci metri e l’impatto con il pavimento lo ha ucciso praticamen­te sul colpo. Sono stati effettuati tutti i rilievi che serviranno per provare a spiegare cosa è

Il posto

L’Autofficin­a Antonello, dove i dipendenti, ieri alle 8, hanno rivenuto il corpo di Umberto Simioni,

45 anni (a lato), dipendente della vicina Europe Meat successo e per chiarire se l’operaio avesse adottato le misure di sicurezza previste per lavorare sulle coperture.

Umberto Simioni lavorava da circa un anno per la Euro Meat e viveva a Resana con la moglie e i tre figli Mattia, Nicole e Sara di 18, 15 e 12 anni.

Con quest’ultima tragedia si aggrava ulteriorme­nte il bilancio degli infortuni sul lavoro in provincia di Treviso. Le vittime, dall’inizio del 2018, sono ormai 11. Decine anche gli infortuni con feriti, alcuni dei quali molto gravi come quello che si è verificato lunedì mattina alla Leroy Merlin di San Biagio di Callalta, dove un magazzinie­re 22enne è stato urtato da un camion in retromarci­a mentre stava lavorando sul muletto. Sul caso sono è intervenut­a anche la Filcams Cgil, che ha chiesto un incontro urgente all’azienda: «Vogliamo capire l’accaduto e verificare i sistemi di sicurezza dello stabilimen­to - affermano Nadia Carniato e Feliceta Bottan -, in tema di prevenzion­e e formazione alla sicurezza nulla può essere lasciato al caso».

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