Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Bentornato «Lane» dagli Anni ‘70, tra Totocalcio e Pablito Rossi
Erano gli Anni ‘70. Quelli della crisi petrolifera, dei mini-assegni (le 100 e 200 lire in carta a sostituire le monete che, allora, scarseggiavano) e del piombo. Piombo che volava ad altezza uomo nelle manifestazioni di piazza, negli agguati terroristici, nei regolamenti tra «opposti estremismi». Un modo come un altro per dire che non c’era fine settimana che non odorasse di lacrimogeni, molotov e, appunto, piombo. Se avevi 20 anni e pensavi di dover incendiare il mondo, il rito del sabato era la piazza. Se avevi svoltato i 40 e sognavi solo benessere, il rito era la schedina. Il Totocalcio, prima Sisal. Tredici risultati da indovinare tra 1, x e 2. Chi ha almeno 50 anni non può non ricordare i rettangoli di carta colorata con figlia, matrice e spoglio. Se andava bene, erano pacchi di soldi uno sull’altro. Chi scrive è stato testimone per anni del rito, accompagnando papà a «mettere la schedina». Speranze parecchie, pacchi di soldi manco l’ombra tanto per essere chiaro. Compilavi sperando che il Milan vincesse a Catanzaro, che l’Ascoli pareggiasse in casa con il Genoa e che il L.R. Vicenza non perdesse al «Menti» con il Bologna. Il L.R. Vicenza, il Real Vicenza, quello allenato da Gibi Fabbri con Carrera, Faloppa, Salvi, Cerilli, Filippi e Paolo Rossi. Un patrimonio del calcio italiano, quel Lanerossi, dove appunto quelle due consonanti stavano per il mitico marchio del «Lane». La nobile provinciale con quasi trenta campionati consecutivi in Serie A. E quel L.R. torna fiero e prestigioso nel nuovo Vicenza, quello nato ufficialmente lunedì con la firma sul rogito di Renzo Rosso. Mr Diesel ama il calcio e ha sufficienti candeline sulla torta del compleanno per non sapere bene cosa significhino nel cuore dei tifosi biancorossi quelle due lettere. Non per niente, tornano all’alba di un nuovo ciclo che chiude quindici anni di pochissima grazia e ancor meno gloria e a chiusura di tredici mesi di agonia per il Vicenza Calcio, sbatacchiato a destra e a sinistra come una vecchia coperta e poi lasciato fallire il 18 gennaio. Ma ci vuole altro per abbattere il vecchio cuore biancorosso, che prima si è salvato ai play out e adesso può riaprire un capitolo di grande calcio con una proprietà più che importante. Bentornato dagli Anni ‘70, vecchio Lane.