Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Dopo l’unione, minacce di morte alla coppia gay «Pazzi, li denunciamo»
Migliaia di messaggi intimidatori contro i due uomini
postale.
«Fin da sabato pomeriggio la mia pagina Facebook è stata invasa da commenti cattivi e insulti», racconta, con la voce tremante dalla rabbia, Marcello. Frasi il più delle volte irripetibili, spiega, ma alle quali, purtroppo, si è abituato. «In tanti anni ho imparato a tenere a bada gli imbecilli – continua -. Siamo stati insultati in tutti i modi, soprattutto per la presenza delle drag queen. E poi magari chi ci ha attaccato in modo più duro sono proprio quelli che il sabato sera vanno a ballare al Pride Village».
Non sono stati, quindi, gli insulti, a spaventare Marcello, ma altri messaggi, ben più preoccupanti, tutti provenienti dal mondo arabo. «Il video del nostro matrimonio è finito sulle testate arabe italiane – spiega ancora – e da qui sui siti marocchini. E a questo punto sono iniziate le minacce di morte. Decine, centinaia, non rivolte a me, io per loro sono già un peccatore, per il semplice fatto di essere cristiano. Ma al mio compagno: l’omosessualità è un reato in Marocco, punibile per legge. Questa gente è pazza e mia suocera vive lì. In quel video c’erano i nostri dati, nomi, indirizzi. Siamo rintracciabili: se mi dovessi trovare sotto casa uno di questi imbecilli, chiamerei la polizia e lo metterei a tacere. Ma come posso proteggere mia suocera?», chiede Marcello esasperato. Impossibile, quindi, gestire da soli la situazione.
Così, ieri, Marcello e Mohammed si sono rivolti alla polizia postale, chiedendo consiglio su come comportarsi e sporgendo denuncia per la miriade di messaggi ingiuriosi loro rivolti. «La polizia ci ha rassicurato – conclude -. Intanto abbiamo chiesto di cancellare il video che riporta i nostri nomi. Speriamo almeno di togliere in questo modo l’arma agli imbecilli».