Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nevegal, stagione ok, ora servono fondi
Bilancio in pareggio ma per la nuova sciovia servono 500mila euro
«Se il Comune non interverrà per aiutarci, salterà la stagione invernale del Nevegal e saremo costretti a chiudere». La stagione invernale 2017-2018 del Colle è stata positiva, grazie alle basse temperature di novembre e dicembre che hanno permesso di innevare artificialmente la pista coca alta e bassa, il raccordo e il campo scuola prima del 16 dicembre. Ma nonostante un aumento delle presenze del 30% e un bilancio chiuso - per la prima volta in sette anni - in pareggio, Maurizio Curti, presidente dell’Alpe del Nevegal, rilancia l’allarme sul futuro del Colle: «La società non può affrontare da sola la gestione dell’impiantistica. L’innevamento artificiale è molto costoso ma indispensabile per avviare la stagione in tempo. Inoltre la
sciovia delle Erte dovrà essere sostituita entro il 2020, con una spesa di circa 500mila euro».Curti ringrazia chi, soci e sponsor, «ha aiutato la società a sobbarcarsi l’onere dell’apertura degli impianti». Grande assente il Comune di Belluno, che, commenta il presidente dell’Alpe «Non ha mantenuto le promesse fatte ad inizio stagione. Da più di un mese abbiamo sollecitato la giunta comunale a definire una strategia per il futuro del Nevegal, ma ad oggi non abbiamo avuto risposte, ed il tempo sta per scadere. Bisogna decidere se si vuole mantenere in vita la ski area. Noi abbiamo pronta una proposta, ma ad oggi non abbiamo riscontri».«Noi siamo disponibili ad un incontro - risponde il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro – ma l’Alpe del Nevegal sa bene che potremo farlo solo dopo che i tecnici comunali avranno elaborato tutte le risposte ai quesiti che la società ha richiesto. Purtroppo sul Nevegal le questioni tecniche sono molto complesse, come ha dimostrato anche il progetto di ospitalità diffusa portato avanti dall’Alpe, ma questa amministrazione al Nevegal crede fortemente e ha sempre fatto la sua parte, finanziando in questi anni diversi progetti, come lo Smart territory o il nuovo Info point, senza dimenticare le manutenzioni”.