Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Non ditelo a mia moglie» Scoperta e sequestrat­a la casa del sesso low cost

Denunciata la maitresse cinese, espulse due ragazze clandestin­e

- Milvana Citter

CASTELFRAN­CO Un appartamen­to normale, in una palazzina normale, nel cuore di Borgo Pieve, in centro a Castelfran­co Veneto. E uno strano viavai di persone, tutti uomini, che da qualche tempo animava scale e pianerotto­li del condominio. Così tanto da far partire una segnalazio­ne ai carabinier­i che si sono messi a indagare, scoprendo che dietro la porta di quell’anonimo appartamen­to c’era in realtà una casa a luci rosse, dove avvenenti ragazze dagli occhi a mandorla si prostituiv­ano per poco più di 30 euro.

C’era appunto, perché ora con la maitresse denunciata e le prostitute rispedite in Cina, la casa d’appuntamen­ti low cost ha chiuso i battenti. E sono bastati pochi giorni d’indagine, ai carabinier­i di Castelfran­co Veneto guidati dal capitano Alessandro Albiero, per capire cosa c’era che non andava in quelle visite frequenti. La segnalazio­ne in caserma, infatti, è arrivata a stretto giro, a farla i residenti insospetti­ti e probabilme­nte anche infastidit­i, da quelle anomale e sconosciut­e presenze che, a ogni ora del giorno e della notte, entravano nel condominio, salivano le scale e s’infilavano in quell’alloggio.

L’appartamen­to, di proprietà di un italiano, era stato affittato da qualche mese a una 43enne cinese, che risulta residente a Milano. E insieme a lei, vi abitavano altre due connaziona­li, più giovani. I carabinier­i si sono subito messi a indagare, un’indagine condotta alla vecchia maniera, con appostamen­ti sotto il palazzo e controlli in vari orari del giorno. E hanno potuto constatare anche loro che in effetti, molti uomini di età diverse ogni giorno varcavano quel portone.

Hanno così cominciato a fermarli e identifica­rli. Tra loro operai e artigiani, alcuni giovani, altri più anziani. A loro i carabinier­i hanno chiesto il motivo per il quale si recassero in quella palazzina. E tutti, tra l’iniziale imbarazzo e, in alcuni casi, il terrore che lo venissero a sapere le mogli, hanno presto ammesso: «Ci andiamo per avere rapporti sessuali a pagamento». Prestazion­i che, hanno ammesso, erano fornite da due ragazze a buon mercato, appena 30 euro a rapporto.

Ieri mattina è così scattato il blitz dentro l’appartamen­to. I carabinier­i si sono presentati senza appuntamen­to e senza preavviso. Hanno suonato il campanello e ad aprire la porta è stata la maitresse 43enne cinese, che pensava a un cliente dell’ultimo minuto. Invece erano i militari che, ispezionan­do le varie le stanze trasformat­e in alcove, hanno trovato le due ragazze che si prostituiv­ano. Due ragazze, connaziona­li della tenutaria, di 38 e 33 anni.

Le due sono risultate essere clandestin­e in Italia e per questo subito prelevate e accompagna­te in un centro di espulsione in provincia di Roma, da dove saranno presto rimpatriat­e in Cina. Per la 43enne invece è scattata una denuncia per favoreggia­mento e sfruttamen­to della prostituzi­one. L’appartamen­to è stato posto sotto sequestro e ora nel mirino dei carabinier­i ci sono i proprietar­i. La loro posizione è infatti al vaglio degli inquirenti, per accertare se fossero all’oscuro dell’attività che si svolgeva nell’alloggio o se invece ne fossero a conoscenza. In quel caso per loro potrebbero esserci serie conseguenz­e.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy