Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Picchiava e insultava i due figli: a processo
Hanno 11 e 12 anni, il padre si drogava e faceva sesso davanti a loro
BELLUNO Privati di un’adolescenza serena dal padre, ora imputato di maltrattamenti in famiglia. L’uomo si drogava abitualmente davanti ai figli, se voleva stare da solo con amici o donne li chiudeva in camera a chiave e talvolta si dimenticava di riaprire. Bestemmiava, li insultava e non risparmiava sberle. Molti gli episodi emersi nel corso delle indagini condotte dalla Procura di Belluno. Drammatici i racconti dei due ragazzi, combattuti tra l’amore per il padre e i soprusi di cui erano stati oggetto nel corso degli anni. Si parla di due fratelli che a 11 e 12 anni hanno subìto condizioni di vita nel capo d’imputazione definite «penosissime». Il 2 luglio comincerà il processo davanti alla presidente del Tribunale, Antonellla Coniglio. I due fratelli si costituiranno parte civile, con l’avvocato Nives Zanon. Attualmente sono seguiti da un tutore.
La madre si è già costituita parte civile con l’avvocato Simona Ianese, l’imputato invece è difeso da Roberta Zancanaro. Tutto è cominciato nel 2012, in Comelico, a seguito della separazione dei genitori. I ragazzini erano affidati una volta a uno, una volta all’altro genitore. I problemi sono sorti nei giorni in cui stavano con il papà. L’uomo, già con problemi di tossicodipendenza, spesso assumeva hashish davanti a loro e se i figli protestavano, non risparmiava «violenti schiaffi al viso» e calci, soprattutto al primogenito. Diceva loro che erano stupidi, li insultava e denigrava spesso anche la madre dei ragazzi, quando era nervoso dava calci perfino al loro cane. Nel capo d’imputazione si legge che l’uomo teneva «comportamenti altamente diseducativi, del tutto incurante che i figli potessero sorprenderlo durante pratiche di autoerotismo, che potessero utilizzare il computer in sua assenza, talvolta incappando in video o foto pornografiche».
E’ arrivato a chiuderli in camera, dimenticandosi di loro fino all’indomani, per intrattenersi con amici o donne, mentre assumevano droga. Li costringeva poi a sbrigare le faccende di casa non adatte a ragazzini, come trasportare gravosi fasci di legna. Il 2 luglio si aprirà il processo e, solo allora, si scoprirà la linea difensiva. Tra i primi testimoni la psicologa che sentì, in audizione protetta, i due adolescenti.