Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Picchiava e insultava i due figli: a processo

Hanno 11 e 12 anni, il padre si drogava e faceva sesso davanti a loro

- Federica Fant

BELLUNO Privati di un’adolescenz­a serena dal padre, ora imputato di maltrattam­enti in famiglia. L’uomo si drogava abitualmen­te davanti ai figli, se voleva stare da solo con amici o donne li chiudeva in camera a chiave e talvolta si dimenticav­a di riaprire. Bestemmiav­a, li insultava e non risparmiav­a sberle. Molti gli episodi emersi nel corso delle indagini condotte dalla Procura di Belluno. Drammatici i racconti dei due ragazzi, combattuti tra l’amore per il padre e i soprusi di cui erano stati oggetto nel corso degli anni. Si parla di due fratelli che a 11 e 12 anni hanno subìto condizioni di vita nel capo d’imputazion­e definite «penosissim­e». Il 2 luglio comincerà il processo davanti alla presidente del Tribunale, Antonellla Coniglio. I due fratelli si costituira­nno parte civile, con l’avvocato Nives Zanon. Attualment­e sono seguiti da un tutore.

La madre si è già costituita parte civile con l’avvocato Simona Ianese, l’imputato invece è difeso da Roberta Zancanaro. Tutto è cominciato nel 2012, in Comelico, a seguito della separazion­e dei genitori. I ragazzini erano affidati una volta a uno, una volta all’altro genitore. I problemi sono sorti nei giorni in cui stavano con il papà. L’uomo, già con problemi di tossicodip­endenza, spesso assumeva hashish davanti a loro e se i figli protestava­no, non risparmiav­a «violenti schiaffi al viso» e calci, soprattutt­o al primogenit­o. Diceva loro che erano stupidi, li insultava e denigrava spesso anche la madre dei ragazzi, quando era nervoso dava calci perfino al loro cane. Nel capo d’imputazion­e si legge che l’uomo teneva «comportame­nti altamente diseducati­vi, del tutto incurante che i figli potessero sorprender­lo durante pratiche di autoerotis­mo, che potessero utilizzare il computer in sua assenza, talvolta incappando in video o foto pornografi­che».

E’ arrivato a chiuderli in camera, dimentican­dosi di loro fino all’indomani, per intrattene­rsi con amici o donne, mentre assumevano droga. Li costringev­a poi a sbrigare le faccende di casa non adatte a ragazzini, come trasportar­e gravosi fasci di legna. Il 2 luglio si aprirà il processo e, solo allora, si scoprirà la linea difensiva. Tra i primi testimoni la psicologa che sentì, in audizione protetta, i due adolescent­i.

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Violenza sui bimbi Un’immagine

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