Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Pedemontana, stoccata di Italia Nostra «Questione politica, capoluogo assente»
TREVISO Comitati, ambientalisti e sindaci dell’hinterland chiedono a Treviso di assumere un ruolo di coordinamento sul territorio per affrontare quella che sarà la più grande opera viaria dei prossimi anni, la Pedemontana Veneta. Non solo per le conseguenze del traffico che inevitabilmente porterà sui territori direttamente o indirettamente attraversati, ma anche per quel traffico da «cantiere» che non può essere sottovalutato, con il trasporto della ghiaia dal tracciato alle cave trevigiane. Giovedì sera, a San Pelajo, davanti a un centinaio di persone, i comitati San Pelajo Vivibile e Zona Nord Ponzano hanno convocato i primi cittadini: presenti Povegliano e Ponzano, assenti Spresiano e Treviso (dov’era in corso il primo consiglio comunale della nuova legislatura a Palazzo dei Trecento).
Temi ambientali e ricorsi legali presentati sulla super-opera hanno lasciato spazio alle riflessioni: «I sindaci navigano a vista – dice Romeo Scarpa, presidente di Italia Nostra – il dialogo fra le amministrazioni su questo intervento è nullo e il capoluogo è assente. La questione non è solo tecnica ma profondamente politica. Ora spetta al sindaco Mario Conte dare un senso al ruolo di Treviso, che da vent’anni fa finta di non esserlo e di grande viabilità si occupa solo per chiedere sciocchezze».
A Povegliano la preoccupazione riguarda l’apertura del casello senza opere complementari; a Ponzano i riflessi dei flussi in entrata e uscita. Il tema è di evidente urgenza.
«Siamo consapevoli che la Pedemontana porterà un aumento di traffico, spostandolo su nuove direttrici, e sarà una priorità nella revisione del piano degli interventi – spiega Conte - a partire dalla riqualificazione di viale della Repubblica, dove verranno scaricati i flussi di auto. Ogni valutazione dev’essere fatta senza casacche di partito, la Pedemontana è un’opera necessaria e la accogliamo con entusiasmo. Dobbiamo però andare incontro a questa infrastruttura evidenziando le opportunità ed evitando che Pontebbana e Strada Ovest ne siano penalizzate». (s.ma.)