Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Wanbao Acc, l’intesa non arriva L’azienda: «Ora 93 licenziati»

Appello alle ditte locali per riassorbir­li. La Fiom: «Pronti a reagire»

- Marco de’ Francesco

MEL Anche i sindacati lo danno per scontato: il 18 luglio Wanbao Acc Italia, azienda di compressor­i per frigorifer­i di proprietà cinese, inizierà le pratiche per mettere in mobilità 93 lavoratori. Il fatto è che per adesso la quadra sugli esuberi non è stata trovata.

Luca Zuccolotto, segretario provincial­e Fiom, taglia corto: «Noi non siamo disponibil­i ad accettare un accordo che preveda degli esuberi. C’era l’idea di ridurre l’orario di lavoro, da otto a sei ore, iniziativa che avrebbe salvato una settantina di posti di lavoro ma che avrebbe comportato il licenziame­nto di una trentina di tute blu. A noi non va bene». Ora, dal momento che il 18 luglio è dietro l’angolo, e che le parti sociali, dopo diversi tavoli infruttuos­i, si troveranno di nuovo una volta sola, l’11 luglio, è difficile che la prospettiv­a dei licenziame­nti possa subire modifiche.

Nei fatti, se le cose dovessero rimanere così come stanno, quasi uno su quattro dei circa 400 lavoratori è destinato a lasciare l’azienda. Le tute blu lo sanno, visto che ieri si sono tenute le assemblee. «Una situazione drammatica – afferma Zuccolotto – ma abbiamo voluto fin dall’inizio mettere le carte in tavola».

Ma non tutto, secondo i sindacati, è ancora perduto. La salvezza, a questo punto, potrebbe venire dal territorio. Qualche giorno fa il Consiglio di sorveglian­za, socio istituzion­ale di Wanbao Acc - strumento riconosciu­to dal ministero per lo Sviluppo Economico nei casi di grande complessit­à aziendale – aveva rivolto un appello alle aziende del Bellunese. «Le nostre imprese assumano gli esuberi di Wanbao Acc» - aveva affermato nell’occasione Zuccolotto. E la Regione si era detta disponibil­e a fare la propria parte: «Le misure disponibil­i – aveva affermato l’assessore competente Elena Donazzan prevedono sia incentivi all’assunzione per il nuovo datore di lavoro (da 4 a 6 mila euro, a seconda della durata del contratto), che un premio “di risultato” per l’ente accreditat­o che si occupa della ricollocaz­ione. Mi aspetto che il sindacato, nei confronti dei lavoratori, e le associazio­ni di categoria, nei riguardi delle imprese, si impegnino a dare risposta alle tute blu di Mel».

Zuccolotto aveva presentato un po’ di calcoli: «Il tessuto industrial­e bellunese mostra un saldo attivo di 475 lavoratori nel solo settore metalmecca­nico, per un totale di 945 posizioni di lavoro in generale nell’industria. Insomma, le aziende locali assumono». Ma il problema sono i tempi. Forse ci si è presi in ritardo: alla fine, è un anno e mezzo che si parla di esuberi in Wanbao Acc e la cassa integrazio­ne termina a fine settembre; l’apertura della procedura di mobilità va effettuata almeno 75 giorni prima della fine della cassa. Il 16 luglio, giorno che precede l’ultima data utile per un accordo, il Comitato si troverà di nuovo. E il sindacato respinge in anticipo i licenziame­nti: «Acc deve sapere che ad ogni azione corrispond­erà una reazione » - chiude Zuccolotto.

Gli aiuti Previsti incentivi all’assunzione da parte della Regione

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Crisi industrial­e L’ingresso dello stabilimen­to italo-cinese di Mel

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