Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Cimici» in casa e localizzat­ore in automobile 32enne sorvegliav­a e minacciava la ex fidanzata

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BELLUNO Si era intrufolat­o in casa dell’ex e, come un agente segreto, aveva piazzato due microfoni per ascoltarla durante il giorno. Un 32enne residente nell’Agordino è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione per stalking.

La relazione era iniziata nel 2011 e finita nel 2013. I due avevano fondato una società insieme, da cui la donna era uscita circa un anno dopo la fine della storia. L’incubo è cominciato nel 2015 quando il 32enne ha cominciato a riempirla di messaggi, circa 150 al giorno, e a gironzolar­e per il cortile e il garage di casa. Per un periodo è passato con l’auto all’una e mezza di notte schiaccian­do più volte il clacson e portando la donna a chiamare i carabinier­i e a mettere un secondo catenaccio al cancello esterno. Secondo la parte offesa l’uomo era riuscito a clonare le chiavi della macchina e dell’abitazione. Non si spieghereb­bero altrimenti i due microfoni trovati in casa, uno dietro un quadro e l’altro in salotto, con la scheda sim intestata a lui, e il localizzat­ore piazzato nel veicolo. Un giorno l’avrebbe anche minacciata di morte inviandole per messaggio la foto di un articolo di giornale intitolato «Fucilata nella legnaia» e scrivendo «Ecco cosa ti succede». L’uomo si è difeso dicendo che era innamorato e che la storia non era finita del tutto. La parte civile ha chiesto 45 mila euro di danni ma per questo si aprirà un altro processo. (d.p.)

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