Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Quinn presenta Volare. «Le Mani resteranno a Venezia»

- Elisa Lorenzini

La leggerezza di una donna con i capelli al vento e le braccia aperte come se dovesse spiccare il volo ma rinchiusa dentro un cerchio. Ecco l’ultima opera di Lorenzo Quinn, si chiama «Volare» ed è esposta sulla terrazza del Sina Centurion Palace. È realizzata in collaboraz­ione con La Contini Contempora­ry e la Bugno Art Gallery. L’artista diventato popolare con le mani di «Support» stavolta ha lavorato su scala più piccola: l’opera misura 2,45 metri esclusa la base per un diametro di 1,25 metri. Il motivo? Doveva adattarsi alle dimensioni limitate dello spazio della terrazza. La figura femminile è ispirata alla moglie Giovanna, racconta la leggerezza, il rapporto tra la figura e la natura rappresent­ata dalla laguna e dunque la sintesi tra vuoto e acqua. «L’opera parla del problema della libertà delle donne e si ispira a mia moglie», spiega Quinn.

La figura è in alluminio mentre base e cerchio sono in acciaio. L’opera resterà fino a novembre. Oggi sarà inaugurata «La forza della natura» sul pontile davanti a Ca’ Sagredo: un’opera ispirata alla tragedia dello tsunami del 2004 che mostra una donna mentre ruota reggendo il pianeta terra con un drappo. Le due opere apriranno e chiuderann­o simbolicam­ente un inedito percorso artistico lungo il Canal Grande. Del resto l’artista è legato a Venezia a doppio filo: la madre, scomparsa da poco, era veneziana e lo è anche la moglie. Oggi si deciderà anche il futuro di «Support». Le mani giganti che altro non sono che quelle del figlio ingrandite a dismisura, al momento sono in Spagna dove è in corso un restauro che le preparerà a un’esposizion­e all’aperto, e dunque a resistere alle intemperie, per un periodo ben più lungo di quella conclusa da poco in Canal Grande. E potrebbe essere l’isola di San Servolo, che oggi Quinn visionerà, di fronte alla Biennale, un luogo di studio sui cambiament­i climatici. Ma l’artista sta già lavorando in vista della Biennale 2020: l’opera, che sarà ancora più grande in termini di dimensioni di «Support» e dunque sarà esposta in esterno, è già stata approvata dalla commission­e.

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