Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ideal Standard, «cassa» pesante Ma c’è un fondo di solidarietà
TRICHIANA Partita chiusa, quella allo stabilimento «Ideal Standard» di Trichiana. La multinazionale belga di sanitari e rubinetterie e i sindacati sigleranno ufficialmente un accordo venerdì al Mise (ministero dello Sviluppo economico). La quadra qualche giorno fa, dopo lunga trattativa. «Abbiamo ottenuto — afferma Gianni Segat, Rsu di Filctem Cgil — il massimo, date le circostanze. Almeno c’è qualche tutela anche per i cassintegrati a zero ore». I termini del patto. Anzitutto, la produzione fissata tra gli 820 mila e gli 860 mila pezzi all’anno. E ciò, secondo Segat «rappresenta un obiettivo ambizioso». A fronte di ciò, prevista la «cassa» per 350 dei 600 dipendenti. «Però — sottolinea Segat — non potrà riguardare più di 120 persone ogni singolo giorno». Quelli destinati a rimanere a zero ore godranno di un contributo di 300 euro al mese da parte dell’azienda. Inoltre, istituito un fondo di solidarietà. Non è chiaro come sarà finanziato. «Secondo i rappresentanti dei lavoratori — continua Segat — dovrebbe contribuire la multinazionale, i dipendenti fuori dalla cassa integrazione (che rinuncerebbero a ferie e permessi) e i sindacati (che utilizzerebbero quote di iscrizione)». Ma quanti i cassaintegrati a zero ore? «Speriamo — aggiunge Segat – non più di 20». Previsti incentivi all’esodo pari a 35mila euro e l’azienda si è impegnata ad assumere sette tra i giovani con contratto a termine. «Pochi, lo so — chiude Segat — ma non si poteva fare di più».