Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Abuso edilizio ad Alverà, un imputato Nei guai il pirata della strada feltrino

I processi: un’automobili­sta ubriaca fece cadere una ciclista rimasta ferita

- Davide Piol

BELLUNO Abuso edilizio, omissione di soccorso, truffa all’Agenzia delle Entrate e furto in parrocchia. Si aprono nuovi processi in Tribunale.

Uno degli imputati è l’ex presidente pro-tempore dell’associazio­ne sportiva Sestiere di Alverà, Igor Gaspari. Sarebbe stato lui nell’ottobre 2012 a realizzare interventi urbanistic­i a Cortina senza permesso e in una zona sottoposta a vincolo paesaggist­ico. Quella di Alverà è una zona particolar­e, se non altro per la frana che incombe sopra il paese e che la notte tra il 4 e il 5 agosto scorso fece esondare due torrenti creando una colata di detriti spaventosa e provocando la morte di Carla Catturani, ex anestesist­a del «Codivilla-Putti». Gaspari avrebbe costruito su un immobile del Comune una platea in calcestruz­zo rivestita in legno. Secondo l’Accusa non poteva farlo. Processo rinviato a dicembre.

Accusato invece di incidente stradale e omissione di soccorso Matteo Malacarne, il 23enne feltrino che il primo luglio 2017 avrebbe causato un frontale a Lamon andando a scontrarsi con un auto che proveniva dal senso opposto.

Le persone dell’altro veicolo avevano riportato ferite guaribili in quattro e otto giorni. Malacarne era uscito dalla macchina appena dopo l’impatto, ma vi era risalito subito fuggendo via.

Altro incidente stradale ma reati diversi. Nadiya Matushko, 51enne di San Vito di Cadore, è alla sbarra per violenza privata e lesioni personali colpose. Il 6 giugno del 2016 mentre guidava ubriaca a Tai di Cadore avrebbe spinto una ciclista vicino al marciapied­e facendola cadere e sbattere contro uno dei paletti metallici della carreggiat­a. Rinviato.

Accusati invece di furto aggravato il macedone Seat Dauti e il romeno Costantin Radu, entrambi residenti a Feltre, per aver rubato da giugno ad agosto del 2014 le offerte nelle cassette di una chiesa del centro storico usando un metro riavvolgib­ile e nastro adesivo.

Infine, Mahammad Khosh e Miria Borgognoni avrebbero truffato l’Agenzia delle Entrate per circa 180.000 euro non versando le ritenute della loro ditta «Ma.con Srl» relative all’anno 2013.

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