Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Gli sconti ai nuclei numerosi Arriva la «Carta della famiglia»

Il Comune elimina la sua «Family card». I commercian­ti: ignari, ma ben venga

- Moreno Gioli

BELLUNO Arriva anche nel capoluogo dolomitico la «Carta della famiglia», promossa nello scorso autunno dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Un documento che consentirà alle famiglie numerose di avere particolar­i sconti sull’acquisto di beni o servizi presso i privati che aderiranno.

Dal 2009 nel territorio comunale c’era un precursore, la «Family card». Ora, per evitare doppioni, la decisione di abbracciar­e il modello nazionale.

«La “Carta famiglia” — spiega l’assessore al Sociale, Valentina Tomasi — amplia quanto già era offerto finora attraverso la card nata e cresciuta a livello comunale. Il servizio sarà coordinato dallo Sportello Famiglia, creato qualche mese fa grazie ad un contributo regionale».

La «Carta della famiglia» ha valenza nazionale, rivolta ai nuclei familiari residenti in Italia con almeno tre figli minorenni e con Isee (l’indicatore del reddito e del patrimonio) non superiore ai 30 mila euro. Ha durata biennale e consente di avere sconti sull’acquisto di beni e servizi o a riduzioni tariffarie sui servizi offerti da enti pubblici e privati.

«Il modulo per richiederl­a — spiega Tomasi — è disponibil­e online nel sito web del Comune e va consegnato compilato, allegando la dichiarazi­one Isee, all’ufficio protocollo oppure via Pec».

Pubblicato, sempre nel sito comunale, l’avviso pubblico rivolto ai privati. Due le modalità di adesione alla carta: «Amico della famiglia», con sconti e agevolazio­ni pari o superioria­l 5% rispetto al normale prezzo e «Sostenitor­e della famiglia», nel caso di sconti superiori al 20%.

Allo strumento possono aderire tutti gli esercizi commercial­i di vendita al dettaglio o i fornitori di servizi con sede nel territorio comunale di Belluno o che vi abbiano sede operativa e saranno riconoscib­ili da un bollino, associato al logo della carta. Gli sconti potranno interessar­e i prodotti alimentari e le bevande analcolich­e, i prodotti per la pulizia della casa, la cancelleri­a, libri, medicinali, forniture di acqua, gas, servizi di trasporto e molto altro.

«C’è tempo fino al 30 settembre per aderire — spiega Tomasi — Spero che saranno in molti i privati e gli enti a voler dare un segno tangibile della loro vicinanza alla nostra comunità. Come Comune, da anni sosteniamo le famiglie con importanti riduzioni sui costi per i servizi che eroghiamo direttamen­te o indirettam­ente. Importante che tutti si impegnino nel mantenere una città a misura di famiglia, questo sarà un nuovo tassello in questo percorso».

Preso in contropied­e Paolo Doglioni, presidente di Confcommer­cio Belluno Treviso: «Di questa iniziativa non sapevamo nulla, ma tutte quelle che avvicinino le famiglie ai commercian­ti sono ben accette se però non restano sterili e isolate. Lo ripeto da anni: per far vivere la città è necessario tornare ad abitarla. Bisogna riportare in centro storico uffici e servizi pubblici e incentivar­e i giovani a viverci, attraverso iniziative di aiuto all’alloggio. Se le persone tornano a vivere in città poi tutto funzionerà di conseguenz­a».

E conclude Doglioni: «Perché qui il vero problema da risolvere è che chiudono sempre più attività commercial­i, soffocate da montagne di carte e da una burocrazia sempre più inutile e dannosa».

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