Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Parco nazionale delle Dolomiti Cassazione assolve l’ex direttore

- D. P.

BELLUNO Assolto dall’ultima accusa di abuso d’ufficio, nel processo-madre tra i diversi che ha in corso, Vitantonio Martino, l’ex direttore dell’ente Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi. La Cassazione ha accolto l’appello del suo legale, l’avvocato Anna Casciarri, azzerando la sentenza della Corte d’Appello. Martino era finito alla sbarra con 13 capi d’imputazion­e, tra cui truffa ai danni dello Stato, peculato, turbativa d’asta e falso, per aver chiesto dei rimborsi-spese relativi ad alcune missioni tra il 2005 e il 2011.

Secondo la Procura quei rimborsi erano illegittim­i. Le trasferte a Roma o all’università del Molise, dove Martino faceva anche delle lezioni, potevano esser state autorizzat­e dal Parco, ma non per questo da ritenersi a suo carico. Inoltre, c’era la questione di un bando per la segnaletic­a dell’area protetta in cui avrebbe favorito un amico con incarico diretto. Il Pm aveva chiesto tre anni e 10 mesi di reclusione.

Il giudice l’aveva assolto per tutti i capi d’imputazion­e fuorché uno, la turbativa d’asta, condannand­olo a sei mesi di reclusione

(pena sospesa). La sentenza era stata impugnata in Corte d’Appello che l’aveva poi confermata modificand­o il reato in abuso d’ufficio. La Cassazione ha chiusa la vicenda accogliend­o il ricorso e assolvendo l’imputato.

Cominciato ieri il processo a Marcello e Piergiorgi­o Ben, accusati di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e Marcello Toffoli, ex responsabi­le dell’Ufficio tecnico del Comune di Canale d’Agordo alla sbarra per rifiuto di atti d’ufficio. Tra gli imputati anche l’ex sindaco Rinaldo De Rocco morto però lo scorso 31 maggio. A portare i quattro in Tribunale un 71enne di Mogliano (Treviso) che a Canale d’Agordo ha una casa-vacanze e che nel 2012 si era lamentato del percolato liquido che dalla casa a monte scendeva verso la sua, portando cattivo odore e facendo crescere piante «abnormi». Si era rivolto ai fratelli Ben, geometri e proprietar­i dell’immobile e all’amministra­zione comunale senza risposta. Tramite il suo legale aveva chiesto l’accesso agli atti scoprendo autocertif­icazioni false sul sistema fognario. Udienza rinviata.

Intanto è ancora in Rianimazio­ne, ma le condizioni dell’anziano di 84 anni investito l’altro ieri in via Travazzoi sono stabili. La 34enne bellunese, responsabi­le dell’incidente, tornata dopo ore sul luogo dell’incidente accompagna­ta da un amico proprietar­io dell’auto, aveva raccontato alla Polstrada di non ricordare nulla.

Anziano investito Sta meglio l’84enne travolto dalla pirata della strada

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