Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
FI si dissocia dalla prof che nega i naufragi
L’appello dell’ex allievo alla prof: «Tolga i commenti da Fb»
VENEZIA «Le chiedo, e penso di farlo a nome di quanti hanno rispetto della vita umana, di rimuovere dalla bacheca questi contenuti, anche a fronte del suo ruolo di insegnante». Alla prof forzista portogruarese, che ha dato dei bambolotti ai piccoli profughi morti in mare al largo della Libia, chiede di fare un passo indietro anche un suo giovane (ex) alunno, Lorenzo Arreghini. Il mezzo è lo stesso, Facebook. È stato allievo di Caterina Pinelli alla scuola elementare Giovanni Pascoli di Portogruaro. E a lui si aggiungono, a voce, i responsabili locali di Forza Italia, che domani pomeriggio decideranno il destino politico di Pinelli. Ora la palla passa in mano alla preside della scuola, che dovrà pensare se avviare o meno un procedimento disciplinare nei suoi confronti. E nel frattempo, la docente, non è rimasta ferma. Ieri mattina, ai microfoni di Antenna tre, ha cercato di smentire quanto scritto ieri dal Corriere del Veneto. «Io al giornale ho detto quello che sto dicendo a lei - è intervenuta nella trasmissione del giornalista Fabio Fioravanzi -, ho accettato di parlarle al telefono proprio perché così non vengono travisate le mie parole». Ma a tradirla sono arrivati subito gli screenshot, pubblicati dal sito del Corriere: «Appena ho visto le braccia della prima foto - si riferisce alle immagini dei bimbi morti in braccio ai soccorritori - ho capito subito che era un falso», «Credo siano pupazzi», «Esiste una sola soluzione per noi e loro, tornare a colonizzare» e ancora «...vi serve altro per capire che sono fake?». E adesso di queste convinzioni dovrà rispondere al suo partito, visto che è anche segretaria Fi di Portogruaro: alle 15 di domani il coordinatore provinciale Michele Celeghin incontrerà il commissario regionale Adriano Paroli per discutere della sua sorte politica. «Prima inviterò sicuramente la Pinelli a togliere questa robaccia dalla sua pagina social - ha anticipato Celeghin -, dalla quale, come Fi, prendiamo le distanze in maniera inequivocabile. Le tragedie della vita di queste popolazioni non si affrontano a suon di post sui social». Una presa di distanze arrivata fino in parlamento: «Io, da padre, sull’immagine di un bambino morto penso che ci si debba astenere da questo tipo di commento. Queste foto non riesco neanche a guardarle» ha detto il deputato azzurro Andrea Causin. È stato lo stesso capogruppo comunale Fi Enrico Zanco, ieri mattina, a chiedere provvedimenti al partito per le affermazioni della prof, finalizzate, dice, «a farsi pubblicità pur a fronte di tragedie che non devono essere strumentalizzate». L’idea del fotomontaggio fatto ai danni del nuovo governo aveva già fatto inciampare, nei giorni scorsi, la «psicologa» veronese Alessandra Maggia («Questi sono bambolotti del c...») e il grillino padovano Vito Di Paola («Zoomate e ditemi se non è una bambola»). Senza dimenticare il licenziamento in tronco della docente veneziana d’inglese Fiorenza Pontini, nel 2016, che aveva scritto sul suo profilo altre frasi razziste contro gli immigrati. Sull’affaire Pinelli, per ora, gli organi scolastici tacciono. «Un’insegnante deve avere un occhio d’attenzione a tutto - ricorda Giovanni Giordano dello Snals - il fenomeno dell’immigrazione è complesso e non si può liquidare così, né da una collega, né da parte mia». Se la preside deciderà per il procedimento disciplinare potrà limitarsi a una sospensione fino ai dieci giorni. Ma se puntasse a una sanzione più grave, a quel punto il destino della prof sarebbe nelle mani dell’ufficio scolastico regionale.
Causin (Forza Italia) Tragedie come quella dei piccoli migranti morti non si commentano, foto difficili da guardare