Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La Liga Veneta protegge i conti dai giudici

Da Re: «Siamo al sicuro». Il caso toscano

- Di Martina Zambon

Le casse della Lega in Veneto sono al sicuro. Mentre infuria la bufera sui sequestri dei conti del Carroccio, Da Re dice «Noi siamo Liga Veneta, non ci toccano».

VENEZIA «Che ci provino a sequestrar­e i soldi della Lega in Veneto, che girino alla larga, qui siamo a casa nostra». Il segretario nathional del Carroccio, Gianantoni­o «Toni» Da Re, non rinuncia alle espression­i colorite che lo contraddis­tinguono ma potrebbe avere ragione.

A proposito della partita dei soldi della Lega, quei 49 milioni di euro di cui la Cassazione ha ribadito il sequestro, il Veneto dovrebbe essere al sicuro. E così anche le altre tesorerie «nazionali» (cioè regionali). L’ha stabilito un paio di mesi fa proprio la Suprema Corte che dopo aver respinto una serie di ricorsi contro i sequestri, ha accolto quello della Lega Nord Toscana rimandando­lo al Riesame. Le casse regionali, insomma, sarebbero immuni dai sequestri nonostante l’ultima sentenza della Cassazione parli di «conti intestati o comunque riferibili alla Lega Nord per l’indipenden­za della Padania» perché le sedi regionali non avrebbero avuto a che fare con la malversazi­one dell’era Bossi-Belsito.

Ecco, i conti veneti che a settembre scorso proprio De Re aveva platealmen­te svuotato contro l’ipotesi sequestri, sono intestati alla Liga Veneta. «E la Liga Veneta ha un codice fiscale indipenden­te, noi non c’entriamo proprio con la mala gestio dell’epoca Belsito» specifica Da Re riferendos­i all’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito, finito nei guai con l’allora segretario Umberto Bossi.

La genesi lunga quasi 40 anni che ha portato alla Lega (senza Nord), alla Lega e basta, alla Lega sovranista di governo è complessa: fusioni, separazion­i e successive riconcilia­zioni fra Lega Lombarda e Liga Veneta. Quest’ultima non è mai stata accantonat­a, tant’è che alle ultime politiche alle urne in Veneto si votava Lega - Salvini premier ma alle amministra­tive è rispuntato il doppio marchio «Lega - Liga Veneta».

La forte radice identitari­a veneta non è mai venuta meno in un rapporto solido ma, a tratti complicato, fra Milano e Venezia. Sarà che alla fine è emersa la «ruspa» Salvini lasciando al palo, per così dire, i cavalli di razza della scuderia veneta: Flavio Tosi prima dell’espulsione (e ieri su questa vicenda Tosi dava a Salvini dell’«ipocrita») e Luca Zaia che, invece, ieri, da Bruxelles, spendeva parole di supporto per Matteo Salvini sui sequestri: «Non esiste, 49 milioni è una cifra paurosa, fuori dal mondo. Non vorrei che i cittadini pensassero che i partiti navigano nell’oro, mentre questi si autofinanz­iano: paghiamo le tessere e facciamo i versamenti. Passa il messaggio sbagliato».

Quanto ai versamenti di parlamenta­ri e consiglier­i regionali al partito, gli ultimi aggiorname­nti parlano di 3000 euro al mese da parte dei parlamenta­ri alla tesoreria centrale di Milano e di 1000 a quella regionale.

I consiglier­i regionali versano alla Liga Veneta 1200 euro ciascuno al mese. E poi ci sono i 50 euro per ogni tessera e il 3xmille oltre a contributi volontari. «La sentenza della Cassazione è politica - attacca Nicola Finco, capogruppo della Lega in consiglio regionale - arriva quando tocchiamo il 31% non è un caso». Sulla stessa linea Da Re che scolpisce: «Sarebbe il caso di mandare i cosacchi al Csm».

 ??  ?? Il leone Toni Da Re con il gonfalone di San Marco
Il leone Toni Da Re con il gonfalone di San Marco

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy