Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Subito dopo averlo ucciso il killer si è tolto la maglia e l’ha sventolata in aria»
PADOVA Ad attirarla in strada sono state le urla, improvvise e strazianti. «Un normale litigio», ha pensato. Poi la curiosità, e si è affacciata. La scena che le si è parata davanti era davvero assurda: due uomini che combattevano armati di spade, finché uno dei due ha colpito l’altro, ha infierito sul corpo a terra e poi è fuggito in auto.
Pochi secondi di terrore, che però sono bastati alla polizia per ricostruire quanto accaduto. Ad assistere alla violenza degna di un film di Tarantino è stata una residente che abita a poche decine di metri dal parcheggio sud dell’Euganeo, Cristina Piovanello. Ed è lei che, ancora scossa, racconta quanto ha visto mentre qualche metro più là gli agenti della scientifica continuano i rilievi sul corpo della vittima. «Saranno state le 13 - ricorda - e stavo decidendo cosa mangiare, quando ho sentito le urla, forti, disperate, piene di dolore. Sono uscita in giardino e ho visto due uomini, uno di fronte l’altro, entrambi con quelle che sembravano due sciabole, da lontano. Combattevano tra loro».
La scena era troppo surreale per afferrarla in pieno subito, ma le sono bastati pochi istanti per capire la drammaticità di quanto stava avvenendo. «Un signore che lavora qui vicino li ha visti incrociare quelle spade e colpirsi - continua - io invece ho visto il momento in cui uno dei due è caduto a terra e l’altro ha continuato a colpirlo, a torturarlo». Non solo violenza fisica: ad aver attirato l’attenzione della testimone è soprattutto un gesto, tremendo, fatto dall’aggressore. «Dopo aver colpito l’ultima volta - spiega Cristina si è tolto la maglietta e l’ha sventolata in aria, come per dire “ce l’ho fatta”. Poi è corso veloce verso una vecchia auto ed è scappato. Sono corsa al cancello per cercare di leggere la targa, ma non c’è stato nulla da fare, aveva il bagagliaio aperto e non ci sono riuscita». (a.t.c.)