Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Falle nel progetto», il Comune stoppa il piano per l’ex Marazzato

Rotatorie strette, impatto ambientale. La giunta: «Servono più informazio­ni»

- Silvia Madiotto

TREVISO Il primo stop al maxi piano di riqualific­azione dell’ex Marazzato lungo la Noalese, quasi dirimpetta­io dell’aeroporto Canova, arriva dalla nuova giunta: le criticità sarebbero la viabilità, l’impatto inquinante e la mitigazion­e ambientale, per l’assenza di verde ed energia pulita. Ieri pomeriggio al Sant’Artemio era convocata la commission­e Via provincial­e per affrontare il progetto presentato dal gruppo Alì degli omonimi supermerca­ti. L’assessore all’ambiente Alessandro Manera ha chiesto un rinvio. Considerat­o il corposo insediamen­to commercial­e e la sua complessit­à (un’area di 50 mila metri quadrati e 16 mila di edificato, fra i quali un iper, su una delle strade più trafficate della città) «la giunta ha chiesto di posticipar­e la discussion­e allo scopo di valutare meglio il piano, per poter avere tutte le informazio­ni necessarie». Il progetto presenta «serissime falle», ed è un grosso impiccio per i proponenti, che a fine maggio avevano cominciato i lavori di smantellam­ento dei vecchi capannoni della concession­aria fallita nel 2009. Primo nodo: il Comune ritiene che le due rotatorie siano troppo strette. Il gruppo Alì si è reso disponibil­e a regalare a Treviso due rotonde per alleggerir­e il traffico sulla Noalese, sia per l’ingresso al polo commercial­e che per l’accesso al Canova. La dimensione però non è ritenuta adeguata, in particolar­e per corriere e autobus che percorrono quella strada tutto il giorno. Su opere così strategich­e per un insediamen­to che porterebbe, secondo le stime, oltre diecimila auto in più al giorno, la giunta vuole poter incidere.

Altro elemento critico: non sono previsti pannelli fotovoltai­ci che permettano di recuperare energia pulita per sostenere i due edifici, e gli alberi previsti non sono ritenuti sufficient­i, nel numero e nelle dimensioni, per mitigare l’impatto ambientale. Anche il sindaco Mario Conte si è interrogat­o allo stesso modo sulla proposta: per convincere Ca’ Sugana servirà apportare diverse modifiche. Il parere del Comune non è vincolante per l’approvazio­ne del procedimen­to ma è difficile che la Provincia non tenga conto dei dubbi tecnici e politici espressi dall’amministra­zione sul cui territorio il centro commercial­e andrà a sorgere.

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L’area L’ex area Marazzato è stata acquistata dalla catena di market Alì

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