Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Inghiottit­i dalla montagna all’appello mancano 37 corpi

Dal 1981 un disperso all’anno: l’ultimo è Giocondo Ghirardo

- Davide Piol

BELLUNO La Prefettura sfodera i droni per le ricerche di Giocondo Ghirardo, il 79enne scomparso l’8 giugno scorso mentre andava a cercare lumache in val Tovanella. I due aeromobili sono stati guidati dai vigili del fuoco per tutta la giornata di ieri nei cieli e nel sottobosco di Ospitale di Cadore.

«La ricognizio­ne aerea è difficile perché ci sono delle zone in cui la vegetazion­e è molto fitta. Per i video e le fotografie abbiamo fatto delle scelte cromatiche specifiche in modo da risaltare alcuni colori in contrasto con il verde del bosco» spiega il capo di gabinetto Andrea Celsi. L’esito è stato negativo ma le ricerche continuera­nno anche oggi. Giocondo Ghirardo era partito in macchina da Vittorio Veneto, dove abitava, per andare a caccia di lumache nel Bellunese, scomparend­o misteriosa­mente. La sua macchina era stata trovata all’imbocco della val Tovanella ed è lì che l’uomo era stato cercato giorno e notte da vigili del fuoco, carabinier­i e soccorso alpino di Pieve di Cadore.

Ghirardo è l’ultimo nome che compare nella lunga lista delle persone inghiottit­e nell’oscurità delle valli e delle montagne bellunesi. Dal 1981 a oggi la Prefettura si è occupata di 37 scomparsi. Alcuni sono stati ritrovati vivi, altri morti, ma della maggior parte non è rimasta traccia. Un caso emblematic­o riguarda un bambino di 12 anni, Luciano Cobianchi, scomparso l’11 luglio 1956 a Domegge di Cadore dove si era recato con alcuni seminarist­i da Treviso. Durante un’escursione avrebbe detto ai compagni: «Vado a conquistar­e l’ultima vetta e poi torno» ma così non è stato. Tre anni fa era spuntata una lettera misteriosa che raccontava di come il ragazzo fosse scappato in treno, avesse girovagato per anni tra Padova e Treviso per poi stabilizza­rsi a Montebellu­na. Il mittente diceva di essere un amico di Luciano fuggito anche lui da abusi sessuali subiti nel seminario dei Sacramenti­ni di Casier (Treviso).

I casi sono tanti. Nel 2002, a Cibiana di Cadore, era scomparso il frate Michele Bottacin di 52 anni. Rientrato in Italia dalla sua missione in Angola si era rifugiato nelle Dolomiti bellunesi per una vacanza. Il 25 luglio avevano trovato la sua auto abbandonat­a al passo Cibiana, vicino Pieve di Cadore. Mai stato ritrovato, così come Helmut Ullrich il 74enne tedesco sparito a Perarolo di Cadore nell’agosto del 2005 vicino a un torrente e Dario Zanolli, 69 anni di Forno di Zoldo, la cui macchina era stata rinvenuta nel settembre 2013 all’uscita della galleria del paese.

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Mai ritrovati Ghirardo (sopra), Cobianchi, Bottacin e Ullrich (da sinistra a destra)

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