Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
IL RICHIAMO DELLA FORESTA
In seguito al voto favorevole da parte del Consiglio Provinciale di Trento, anche la Provincia autonoma di Bolzano si è regolata allo stesso modo, approvando un disegno di legge che prevede la cattura e l’abbattimento di alcuni esemplari di lupo e orso, animali ritenuti rischiosi sia per l’uomo che per il sistema colturale del territorio montano. Come accade sistematicamente quando si ha a che fare con temi di alta sensibilità come questo, il fatto politico ha subito scatenato un putiferio. Immediate infatti, e spesso scomposte, sono state le reazioni dell’opinione pubblica, in un senso e nell’altro, perché ormai nel nostro Paese si vive una sorta di sistematica e permanente fanatizzazione delle idee che ha ridotto la società a due curve da stadio dalle quali si grida e ci si insulta a vicenda su qualsiasi tema, soprattutto se lo si ignora. Da una parte si sono schierati a battaglia coloro i quali appoggiano senza se e senza ma l’iniziativa delle due Province Autonome, quelli cioè che vorrebbero sterminare senza pietà tutti i lupi e tutti gli orsi presenti sul territorio; dall’altro gli animalisti-peluche, di formazione disneyana, i quali non si lamenterebbero nemmeno se i lupi arrivassero a scorrazzare in Piazza San Marco. Anche in Veneto il tema sta dividendo la politica. E mentre la Regione annuncia un piano che prevede fondi per gli allevatori danneggiati, nella stessa Lega c’è chi da una parte chiede di seguire il modello di Trento e Bolzano, dall’altra c’è chi cautamente frena su ogni ipotesi di abbattimento degli animali pericolosi.