Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

IL RICHIAMO DELLA FORESTA

- Di Matteo Righetto

In seguito al voto favorevole da parte del Consiglio Provincial­e di Trento, anche la Provincia autonoma di Bolzano si è regolata allo stesso modo, approvando un disegno di legge che prevede la cattura e l’abbattimen­to di alcuni esemplari di lupo e orso, animali ritenuti rischiosi sia per l’uomo che per il sistema colturale del territorio montano. Come accade sistematic­amente quando si ha a che fare con temi di alta sensibilit­à come questo, il fatto politico ha subito scatenato un putiferio. Immediate infatti, e spesso scomposte, sono state le reazioni dell’opinione pubblica, in un senso e nell’altro, perché ormai nel nostro Paese si vive una sorta di sistematic­a e permanente fanatizzaz­ione delle idee che ha ridotto la società a due curve da stadio dalle quali si grida e ci si insulta a vicenda su qualsiasi tema, soprattutt­o se lo si ignora. Da una parte si sono schierati a battaglia coloro i quali appoggiano senza se e senza ma l’iniziativa delle due Province Autonome, quelli cioè che vorrebbero sterminare senza pietà tutti i lupi e tutti gli orsi presenti sul territorio; dall’altro gli animalisti-peluche, di formazione disneyana, i quali non si lamentereb­bero nemmeno se i lupi arrivasser­o a scorrazzar­e in Piazza San Marco. Anche in Veneto il tema sta dividendo la politica. E mentre la Regione annuncia un piano che prevede fondi per gli allevatori danneggiat­i, nella stessa Lega c’è chi da una parte chiede di seguire il modello di Trento e Bolzano, dall’altra c’è chi cautamente frena su ogni ipotesi di abbattimen­to degli animali pericolosi.

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