Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Strage dell’eroina, la grande retata
L’inchiesta dopo i 16 morti per droga nell’ultimo anno e mezzo. Decine di arresti. La gente: «Grazie, ci avete liberato» Mestre, 500 agenti circondano il quadrilatero del racket nigeriano. Blitz anche a Treviso e Padova
VENEZIA Il blitz è scattato alle 14.41. In pochi secondi un intero quartiere di Mestre è stato blindato e decine di pusher fermati. Cinquecento uomini della polizia con uno spettacolare assalto mai visto prima in città, hanno letteralmente ripulito quello che è ormai considerato il «quadrilatero dello spaccio» di Mestre. Venticinque nigeriani sono stati arrestati e a tre locali sono stati messi i sigilli. L’inchiesta scattata dopo 16 morti per l’eroina killer negli ultimi 18 mesi.
VENEZIA Era già tutto pronto da ore. Le auto della polizia e i mezzi dei reparti speciali nascosti nei dintorni, gli agenti in borghese dentro e fuori dai palazzi a prepararsi. Alle 14.41 è scattato il blitz. In pochi secondi un intero quartiere è stato blindato e decine di pusher fermati. Cinquecento uomini della polizia ieri pomeriggio, con uno spettacolare assalto mai visto prima in città, hanno letteralmente ripulito quello che è ormai considerato il «quadrilatero dello spaccio» di Mestre.
Venticinque nigeriani sono stati arrestati e a tre locali collegati al giro d’affari sono stati messi i sigilli. Un’operazione, questa, che non è solo frutto di un’indagine scaturita dopo una scia di decessi per overdose da eroina gialla, comunemente chiamata «eroina killer», ma anche delle pressioni dei residenti e dei commercianti costretti a subire una quotidianità diventata insopportabile e incontrollabile. Qualche anno fa la zona era in mano agli spacciatori italiani, albanesi e tunisini che incontravano i loro clienti per vendere soprattutto marijuana, hashish e cocaina. Da oltre un anno un gruppo di nigeriani ha monopolizzato il mercato prendendosi tutto il quadrilatero antistante la stazione ferroviaria di Mestre: via Piave, via Col di Lana, via Monte San Michele e via Trento. I pusher che ogni giorno stazionano soprattutto all’angolo tra via Trento e via Monte San Michele sono una cinquantina e il loro business principale è l’eroina. Una droga che nell’ultimo anno ha provocato sedici vittime, anche molto giovani, facendo diventare il Veneziano la capitale italiana delle morti per overdose. A qualsiasi ora i residenti sono costretti ad assistere agli scambi che avvengono in strada, davanti ai negozi e di fronte ai turisti che spesso vengono cacciati dagli uomini di vedetta perché stazionano, con le loro valigie, in aree off limits.
Negli ultimi anni gli appelli e le lettere alle amministrazioni e al governo sono stati decine. Gli interventi di polizia, carabinieri e vigili urbani sono frequenti, ma i pusher sono attenti. Ecco allora che la squadra mobile, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia, ha deciso di dare il via a un’indagine mirata a smantellare quella che è considerata una vera e propria mafia. «Questi nigeriani – dice Gianfranco Bettin, presidente della municipalità di Marghera - sono organizzati, efficienti e prepotenti pure al di fuori del circuito di spaccio. Andrebbero colpiti in modo sistematico: togliendo loro proprietà e capitali e arrestando o espellendo i capi». Ed era proprio questo l’intento della maxi retata compiuta ieri dalla polizia, con l’aiuto di un elicottero e delle unità cinofile: infliggere un duro colpo non solo togliendo i pusher dalla strada ma anche chiudendo i loro punti di riferimento. Gli agenti hanno messo i sigilli a tre alimentari: l’«African Asian Market», già chiuso più volte in passato, il «Ma Italia» e il «Sonali Italia». «Un provvedimento ingiusto – per il titolare nigeriano del «Ma Italia», che rimarrà chiuso un mese -. Lavoro qui da dieci anni, ho le telecamere all’interno. Sì, qui spacciano ma non devo rimetterci io». Un quarto locale sarebbe stato chiuso perché legato al riciclaggio dei proventi dello spaccio.
Gli agenti ieri, insieme ai reparti speciali, hanno eseguito 25 provvedimenti cautelari a Mestre ma le ordinanze in totale sono 41 visto che blitz analoghi (ma con minore dispiegamento di forze) sono stati eseguiti anche a Padova, Treviso, Verona e Udine. Lo ha annunciato in serata il ministro dell’interno Matteo Salvini su Facebook.
Le altre città
Blitz anche a Padova, Treviso, Verona e Udine annuncia il ministro degli interni Salvini