Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Viabilità, pronta la rivoluzione Ztl Nuovi orari e varchi segnalati
Conte: «Si può allargare, ma si deve pensare ai servizi. Troppi i veicoli autorizzati»
TREVISO Ztl sì, varchi no. O meglio: varchi diversi, segnalati con dei display digitali e luminosi, che avvisano dell’accensione o dello spegnimento perché la comunicazione sia immediata e chiara. Arriveranno a breve, la giunta di Ca’ Sugana sta predisponendo il bando per acquistare i nuovi strumenti informativi da posizionare agli accessi della zona a traffico limitato. «Non sarà una spesa eccessiva, ma è necessaria», spiega il sindaco Mario Conte.
Entro fine mese sarà spenta la telecamera che regola il varco di San Francesco, il primo a segnare il cambio di rotta: «Non significa riaprire la zona a traffico limitato ma dare un segnale di apertura della città. Abbiamo una nostra idea di pedonalizzazione e valorizzazione del centro, costruita su misura. Non agiremo sulla base di quanto ci verrà chiesto, ma partiamo da un progetto concreto che adatteremo ricevendo esperienze e contributi di tutti». L’idea è spegnere i varchi dal lunedì al venerdì (con ipotesi di tenerli accesi in orario notturno), mantenerli il sabato e la domenica.
Addirittura, dice il sindaco, se la sentirebbe pure di allargare la ristretta area delle ztl, il cuore del centro storico, quel pugno di vie vicoli e piazze oggi governati dai varchi. «Solo che un intervento come questo deve arrivare dopo i servizi, ovvero dopo la revisione del sistema di sosta che abbiamo già avviato, una rilettura del trasporto pubblico, proposte per il rilancio della città e delle zone chiuse al traffico – continua Conte -. Solo successivamente potremo pensare di chiudere altre strade alla circolazione ed è il ragionamento inverso di quello avviato dalla precedente amministrazione, che prima ha chiuso gli accessi e poi ha iniziato a pensare ai servizi».
Sono giorni di studio intenso a Ca’ Sugana fra disciplinari, regolamenti e dati storici. I varchi elettronici sono stati accesi lo scorso luglio in otto punti della città, via XX settembre, Martiri della Libertà, San Leonardo, Ponte San Francesco, vicolo Buranelli, via Cornarotta, Calmaggiore e via Manin (ztl solo notturna) dopo tre mesi di sperimentazione: l’obiettivo è controllare in tempo reale gli accessi non autorizzati leggendo il numero di targa dei veicoli in transito; le sanzioni partono da 81 euro.
Le critiche allo strumento, ritenuto un deterrente per l’accesso a Treviso erano state immediate. Conte stesso aveva attaccato duramente il centrosinistra, ricostruendo che «in otto mesi il Comune ha fatto più di 17 mila multe nelle ztl, solo per fare cassa». I numeri degli ultimi mesi hanno evidenziato che l’esperienza ha ridotto sia gli accessi illegittimi che le sanzioni: prima dell’accensione dei varchi nell’area a traffico limitato entravano 4.500 veicoli al giorno; dopo sei mesi ne entravano 2.600; nel primo mese le sanzioni erano 110 al giorno, a fine anno 60. Insomma, i trevigiani li avevano conosciuti e digeriti. Ma per il centrodestra tornato a Ca’ Sugana bisogna cambiare tutto.
«Ora stiamo studiando i numeri in possesso degli uffici – illustra il sindaco -. Sono quasi seimila i veicoli autorizzati e sono troppi, che ztl sono se ci sono così tante concessioni? Gli accessi giornalieri nella ztl sono 2.900. Il centrosinistra non ha esteso la zona pedonalizzata, che in gran parte era già stata adottata dalle precedenti amministrazioni leghiste, ha solo aggiunto alcuni brevi tratti ma la comunicazione è stata totalmente sbagliata. Dobbiamo far passare un messaggio diverso».
E quindi riaprire i varchi? «San Francesco ha trecento accessi al giorno segnalati dalle telecamere, non sono così tanti».