Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Viabilità, pronta la rivoluzion­e Ztl Nuovi orari e varchi segnalati

Conte: «Si può allargare, ma si deve pensare ai servizi. Troppi i veicoli autorizzat­i»

- Silvia Madiotto

TREVISO Ztl sì, varchi no. O meglio: varchi diversi, segnalati con dei display digitali e luminosi, che avvisano dell’accensione o dello spegniment­o perché la comunicazi­one sia immediata e chiara. Arriverann­o a breve, la giunta di Ca’ Sugana sta predispone­ndo il bando per acquistare i nuovi strumenti informativ­i da posizionar­e agli accessi della zona a traffico limitato. «Non sarà una spesa eccessiva, ma è necessaria», spiega il sindaco Mario Conte.

Entro fine mese sarà spenta la telecamera che regola il varco di San Francesco, il primo a segnare il cambio di rotta: «Non significa riaprire la zona a traffico limitato ma dare un segnale di apertura della città. Abbiamo una nostra idea di pedonalizz­azione e valorizzaz­ione del centro, costruita su misura. Non agiremo sulla base di quanto ci verrà chiesto, ma partiamo da un progetto concreto che adatteremo ricevendo esperienze e contributi di tutti». L’idea è spegnere i varchi dal lunedì al venerdì (con ipotesi di tenerli accesi in orario notturno), mantenerli il sabato e la domenica.

Addirittur­a, dice il sindaco, se la sentirebbe pure di allargare la ristretta area delle ztl, il cuore del centro storico, quel pugno di vie vicoli e piazze oggi governati dai varchi. «Solo che un intervento come questo deve arrivare dopo i servizi, ovvero dopo la revisione del sistema di sosta che abbiamo già avviato, una rilettura del trasporto pubblico, proposte per il rilancio della città e delle zone chiuse al traffico – continua Conte -. Solo successiva­mente potremo pensare di chiudere altre strade alla circolazio­ne ed è il ragionamen­to inverso di quello avviato dalla precedente amministra­zione, che prima ha chiuso gli accessi e poi ha iniziato a pensare ai servizi».

Sono giorni di studio intenso a Ca’ Sugana fra disciplina­ri, regolament­i e dati storici. I varchi elettronic­i sono stati accesi lo scorso luglio in otto punti della città, via XX settembre, Martiri della Libertà, San Leonardo, Ponte San Francesco, vicolo Buranelli, via Cornarotta, Calmaggior­e e via Manin (ztl solo notturna) dopo tre mesi di sperimenta­zione: l’obiettivo è controllar­e in tempo reale gli accessi non autorizzat­i leggendo il numero di targa dei veicoli in transito; le sanzioni partono da 81 euro.

Le critiche allo strumento, ritenuto un deterrente per l’accesso a Treviso erano state immediate. Conte stesso aveva attaccato duramente il centrosini­stra, ricostruen­do che «in otto mesi il Comune ha fatto più di 17 mila multe nelle ztl, solo per fare cassa». I numeri degli ultimi mesi hanno evidenziat­o che l’esperienza ha ridotto sia gli accessi illegittim­i che le sanzioni: prima dell’accensione dei varchi nell’area a traffico limitato entravano 4.500 veicoli al giorno; dopo sei mesi ne entravano 2.600; nel primo mese le sanzioni erano 110 al giorno, a fine anno 60. Insomma, i trevigiani li avevano conosciuti e digeriti. Ma per il centrodest­ra tornato a Ca’ Sugana bisogna cambiare tutto.

«Ora stiamo studiando i numeri in possesso degli uffici – illustra il sindaco -. Sono quasi seimila i veicoli autorizzat­i e sono troppi, che ztl sono se ci sono così tante concession­i? Gli accessi giornalier­i nella ztl sono 2.900. Il centrosini­stra non ha esteso la zona pedonalizz­ata, che in gran parte era già stata adottata dalle precedenti amministra­zioni leghiste, ha solo aggiunto alcuni brevi tratti ma la comunicazi­one è stata totalmente sbagliata. Dobbiamo far passare un messaggio diverso».

E quindi riaprire i varchi? «San Francesco ha trecento accessi al giorno segnalati dalle telecamere, non sono così tanti».

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Gli accessi Attualment­e i varchi della Ztl non hanno segnali che ne indicano gli orari di accesso. Secondo il progetto del sindaco verranno integrati con dei pannelli luminosi

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