Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Ho i giri del motore troppo alti» Le ultime parole prima dello schianto
L’imprenditore di Motta Antoniazzi era alla radio poco prima di precipitare
La testimonianza
Il presidente del campo volo: «Gli ho detto di attivare il meccanismo di riduzione ma credo sia andato nel panico e abbia dato potenza»
MOTTA DI LIVENZA «Ho i giri alti, troppa potenza devo ridurla». Sono state queste le ultime parole di Eros Antoniazzi, l’imprenditore 40enne di Motta di Livenza, morto venerdì sera, precipitando con l’elicottero che stava pilotando, nei pressi del campo volo «Papere Vagabonde» di Caposile, nel Veneziano.
Le ha dette via radio, parlando con Eric Kustatscher il presidente del club di volo del quale era socio, pochi istanti prima di precipitare e morire sul colpo. Sull’incidente la procura di Venezia ha aperto un’inchiesta e disposto una perizia sui rottami dell’elicottero che sono stati posti sotto sequestro.
Non è stata invece disposta l’autopsia, le cause del decesso sono infatti tragicamente chiare e nelle prossime ore il magistrato concederà il nullaosta per le esequie che si svolgeranno a Motta, dove a piangerlo ci sono la compagna Luciana Gurioli e le sorelle Barbara e Lara con le quali gestiva l’azienda di trasporti di famiglia.
Quello di venerdì sera per Eros Antoniazzi, doveva essere un volo veloce, un giretto per portare il velivolo nell’hangar e sistemarlo per la notte. Ma fin dalla partenza, quel volo si è rivelato proble- matico. Forse per un errore dell’imprenditore paracadutista e appassionato di volo che da poco tempo aveva preso il brevetto per pilotare gli elicotteri, come risulterebbe dai primi accertamenti e dalle dichiarazioni dei testimoni. A confermarlo è anche il presidente del club, che ha assistito in diretta alla tragedia: «Fin da subito abbiamo capito che l’elicottero aveva troppa potenza, il motore è andato subito fuori giri – spiega Kustatscher -. Sono corso alla radio, avrò impiegato una decina di secondi per arrivarci e l’ho chiamato. Gli ho chiesto se si era reso conto di avere troppa potenza e lui mi ha confermato di avere i giri troppo alti. Gli ho detto di attivare il meccanismo automatico che li riduce, ma credo sia andato in panico e penso che invece che abbassare la potenza, l’abbia portata al massimo».
Per questo il motore sarebbe andato oltre i limiti strutturali provocando la caduta dell’elicottero.
A stabilire se la causa dell’incidente sia stata proprio una manovra sbagliata di Antoniazzi o un guasto del velivolo, di proprietà del presidente del campo volo, sarà la perizia. Intanto a Motta di Livenza è il momento del lutto.
Antoniazzi era molto conosciuto, gestiva con le sorelle l’omonima azienda di autotrasporti ereditata dal padre Giuseppe, scomparso nel 2006. Era lui stesso a guidare i pullman della ditta, non solo nel trasporto scolastico o turistico, ma anche per alcune squadre di calcio. Aveva trasportato anche i giocatori del Venezia quando, allenati dall’ex calciatore Pippo Inzaghi che conosceva bene, hanno sfiorato la promozione in serie A. Le sorelle, distrutte dal dolore si sono chiuse nel silenzio. «Parlava sempre del volo, e quando lo faceva si capiva che lassù era felice – lo ricorda l’amico e coetaneo Ilario Daneluzzi, assessore comunale -. Eros era una persona solare e schietta, perdiamo un grande amico».