Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Un figlio, 2 padri i giudici al sindaco «Va trascritto»
VERONA Nato tre anni fa oltreoceano con la maternità surrogata ora abita a Verona con i suoi due papà. Palazzo Barbieri, all’inizio del 2018, aveva detto «no» alla trascrizione all’anagrafe dell’atto di nascita. Ma ora i giudici ordinano: la trascrizione va fatta. Il sindaco pensa al ricorso.
VERONA È nato tre anni fa oltreoceano con la maternità surrogata e ora abita a Verona con i suoi due papà. Il Comune aveva detto «no» alla trascrizione all’anagrafe dell’atto di nascita del bimbo, che ha cittadinanza canadese, ma con l’ordinanza emessa il 28 giugno di quest’anno i giudici impongono il riconoscimento. Il sindaco Federico Sboarina e il ministro Lorenzo Fontana storcono il naso, le associazioni plaudono alla magistratura e il legale dei due papà veronesi, Alessandro Schuster, spiega: «Così si tutela il bambino».
Il sindaco dovrà trascriverne l’atto di nascita su ordine della Corte d’appello di Venezia, a cui si erano rivolti i genitori, ma non intende farlo: «Quando è arrivata la richiesta di registrazione del secondo genitore, cosiddetto sociale, mi sono confrontato con gli uffici per capire la situazione normativa del nostro Paese, visto che il minore gode già della tutela di legge, essendo registrato come figlio del padre biologico. Il legislatore non ha ritenuto perfettamente equiparabili le norme della filiazione e della genitorialità e allora, in attesa del pronunciamento della Suprema Corte, sto valutando di impugnare la sentenza del tribunale di Venezia». Dice Fontana: «La necessità di avere una madre e un padre è e irrinunciabile. Il Comune di Verona fa bene a pensare di impugnare la sentenza».