Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«È la fine di un incubo Ora punizioni esemplari»

I residenti: «Non dormivamo più, risarcisca i danni»

- M. Cit.

TREVISO «È la fine di un incubo. Adesso non ci dovremo più preoccupar­e di lasciare le auto in strada». In via Pinelli, via Fratelli Bandiera e Cacciatori del Sile ieri mattina si respirava un’aria diversa. Sui volti dei residenti era chiara la sensazione di libertà dalla preoccupaz­ione e dall’angoscia per i raid incendiari degli ultimi mesi. E i commenti della gente erano tutti di grande sollievo: «Si torna a vivere – spiega una barista -, e lo si vede dalle facce delle persone. Oggi sembrano tutti più leggeri. Ormai la preoccupaz­ione era così forte che la si leggeva sui volti: ogni conversazi­one prima o poi finiva al piromane».

«Finalmente potremo lasciare l’auto in strada senza stare a pensare tutta la notte se ce la ritroverem­o bruciata».

C’è poi chi chiede giustizia: «Questo ragazzo deve essere punito, scontare una pena per quello che ha fatto e risarcire le vittime. Non è un dettaglio da poco, perché i danni sono stati tanti». Ma c’è anche chi pensa al ragazzo e prova pietà per lui: «Dispiace perché è giovane e ovviamente dovrà essere curato, perché è chiaro che se ha compiuto simili gesti non sta bene. Mi dispiace anche per la famiglia, spero che gli sia accanto».

Plauso generale da parte dei residenti per gli investigat­ori della squadra mobile: «I poliziotti sono stati bravi, hanno fatto un ottimo lavoro e ci hanno liberato da un incubo». Tra i primi a congratula­rsi anche il sindaco Mario Conte, che nelle ultime settimane si era recato varie volte in sopralluog­o dopo i raid: «Ringrazio la questura per la grande attenzione dedicata a questa vicenda e la profession­alità delle indagini – commenta il primo cittadino -. E sono vicino ai residenti che hanno vissuto per mesi nell’angoscia, hanno subito danni e hanno diritto a essere risarciti. A loro va un ringraziam­ento particolar­e, anche perché sono riusciti a mantenere la calma, ad aspettare con pazienza che la polizia portasse a termine le indagini senza cercare di farsi giustizia da soli».

Il sindaco Grazie agli agenti e anche alla calma di chi vive in questa zona

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A giugno Un’Opel Corsa distrutta in uno dei numerosi raid del ragazzo

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