Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Quella chiesa è sulla mia proprietà Sarà battaglia contro la parrocchia»
Colfosco, l’anziano che rivendica Sant’Anna: «Hanno stravolto tutto»
SUSEGANA Sarà che il suo nome significa «difensore», ma Guerrino Giotto non intende proprio arrendersi e lasciare alla parrocchia la chiesa di Sant’Anna. «La chiesetta, che non è registrata in nessuna diocesi, è sulla mia proprietà e questo significa solo una cosa: che non può appartenere della parrocchia».
È arrabbiato il pensionato ultraottantenne che, dopo 65 anni da emigrante in Svizzera, è tornato a vivere a Colfosco di Susegana. Ma il suo buen retiro nel paese d’origine si è trasformato in una guerra che lo vede contrapposto al parroco di San Giorgio per la proprietà del terreno e della chiesetta duecentesca, dedicata a Sant’Anna in località Mercatelli, dove proprio oggi inizia la tradizionale sagra. Chiesa che, dalle vecchie mappe catastali, si troverebbe sulla proprietà di Giotto e dei suoi fratelli. Per questo, dopo denunce e tentativi falliti di mediazione, il parroco, monsignor Stefano Sitta, assistito dall’avvocato Pierantonio Fadel, ha avviato una causa di usucapione del terreno e della chiesa. Cosa che ha fatto arrabbiare ancora di più Guerrino, pronto a dare battaglia. «Non mi arrenderò, ci hanno rubato la terra e fatto una ristrutturazione abusiva. Chiedo solo che i miei diritti siano tutelati». Giotto ce l’ha con tutti, dal Comune al sacerdote fino alla Soprintendenza, perché nessuno ascolterebbe le sue richieste: «Sono quattro anni che cerco giustizia e nessuno mi risponde, adesso questa causa di usucapione non l’accetto proprio. Combatterò in tribunale perché voglio che in quel luogo tutto ritorni com’era quand’ero bambino».
Perché Guerrino ci tiene a precisare che lui non vuole la chiesa per farne chissà che: «Io non intendo disturbare l’attività della chiesetta, le messe e la devozione. E neanche la sagra annuale. Ma voglio sia chiaro che neanche un centimetro di quell’edificio sacro poggia su terreni della parrocchia, ma ricade invece sulla proprietà della mia famiglia. E nessuno ci ha interpellato per eseguire quei lavori che hanno stravolto tutto».
Giotto non intende accettare neppure gli interventi di sistemazione della chiesa e del prato che la circonda: un muro, i servizi igienici, il piazzale asfaltato e l’interramento di un torrente. «Tutti lavori abusivi, l’ho accertato io – continua -. Non ci sono permessi, né autorizzazioni del demanio e del genio civile. È tutto illegale, realizzato quando io e i miei fratelli eravamo in Svizzera e mia mamma era troppo anziana per opporsi».
Accuse pesanti quelle che Giotto muove al Comune di Susegana e alla parrocchia, che alimentano ancora di più lo scontro. E Guerrino rischia di ritrovarsi solo contro tutti, perché i suoi compaesani sono schierati con monsignor Sitta e pronti ad presentarsi davanti al giudice a ribadire che la chiesa di Sant’Anna deve restare un possedimento della parrocchia.
La disputa
Tornato dopo decenni dalla Svizzera, sostiene che l’edificio ricade sui terreni di famiglia
La replica
Il parroco, fallita la mediazione bonaria, ha avviato una causa per usucapione