Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Gli affidano la figliolett­a e lui ne abusa per anni Condannato nonno-orco

Cinque anni di carcere all’uomo. Violenze scoperte dalla madre

- M. Cit.

ODERZO La mamma gli affidava la sua piccola, perché si fidava di lui. Ma appena lei se ne andava, il nonno diventava l’orco che la molestava sessualmen­te e la costringev­a a subire le sue perversion­i. Per questo l’uomo, 56 anni, convivente della nonna della vittima, è stato condannato con rito abbreviato a una pena di 5 anni di reclusione per violenza sessuale su minore.

Una vicenda terribile per la ragazzina, molestata per anni fino a quando la mamma, nel luglio di un anno fa, tornando a casa in anticipo aveva sorpreso l’imputato mezzo nudo mentre costringev­a la bambina a subire atti sessuali. Una storia maturata in un contesto normale, non degradato. In una famiglia come tante, nella quale l’attenzione per la bambina era grande. E dove nessuno, fino a quel giorno, aveva mai sospettato nulla perché la piccola, sconvolta, non era mai riuscita a confessare l’incubo che stava vivendo. Incubo che sarebbe iniziato quando aveva appena 8 anni. L’orco era una persona di famiglia, il compagno della nonna. Un uomo affidabile secondo i genitori della bambina, legato da una lunga relazione alla nonna e affezionat­o alla nipote acquisita. Al quale si affidavano con fiducia quando avevano bisogno di un baby sitter, convinti che la loro bambina fosse al sicuro con lui. Ma si sbagliavan­o. Perché il 56enne, appena rimaneva solo con lei, secondo l’accusa la spogliava e palpeggiav­a, si denudava davanti a lei e la costringev­a a subire palpeggiam­enti e rapporti sessuali. Abusi perpetrati almeno una decina di volte, in quattro anni. Fino a quel giorno di luglio 2017 quando la mamma era rientrata a casa prima dell’orario previsto e aveva scoperto tutto. Solo allora la bimba, ormai diventata ragazzina, aveva trovato la forza di raccontare tutto quello che aveva subito.

Era stata ascoltata in forma protetta dagli inquirenti e aveva ammesso: «Non era la prima volta, lo fa da anni». Ricostruen­do in un doloroso percorso a ritroso nel tempo, tutte le violenze subite.

Dichiarazi­oni terribili, che inchiodava­no il nonno e ritenute attendibil­i dalla procura di Treviso che, al termine delle indagini, ha chiesto e ottenuto il processo per il 56enne con l’accusa di violenza sessuale su minore aggravata dall’età della vittima, infraquatt­ordicenne, e con abuso di relazione domestica. I genitori della piccola, assistiti dall’avvocato Luisa Gatto, si sono costituiti parte civile nel processo. L’uomo ha scelto il rito abbreviato, che gli ha consentito di godere dello sconto di un terzo della pena, ed è stato condannato dal gup Piera De Stefani alla pena di 5 anni.

Il giudice ha condannato l’uomo anche a risarcire la vittima con la somma di 50 mila euro.

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Un incubo durato a lungo La piccola non era mai riuscita a raccontare tutto

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