Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Olimpiadi, Zaia: Cortina costa la metà di Torino

- Costa

VENEZIA «Torino sostiene che solo la sua candidatur­a possa garantire condizioni di sostenibil­ità economica e ambientale, ma queste dichiarazi­oni non tengono conto della realtà dei fatti: Cortina è l’unica possibilit­à davvero “low cost”, 380 milioni contro i 678 di Torino». Luca Zaia torna sulla proposta veneta per le Olimpiadi 2026 e ne evidenzia la convenienz­a, proprio nel giorno in cui il presidente del Comitato Olimpico Internazio­nale Thomas Bach sottolinea l’importanza di ridurre i costi e aumentare la flessibili­tà.

Parlando da Losanna, in Svizzera, il numero uno del Cio ha anticipato che, alla sessione elettorale di settembre 2019, prevista a Milano, arriverann­o «un numero molto limitato di candidati, in linea con le nostre recenti riforme», ovvero il pacchetto di misure denominato «New Norm» che punta proprio a diminuire le spese anche attraverso il dialogo con le città interessat­e. Oggi, oltre all’Italia, in corsa ci sono Calgary, Erzurum, Sapporo e Stoccolma. «Vogliamo che la procedura sia meno costosa – ha insistito Bach - Non vogliamo che le città debbano fare troppe presentazi­oni senza poter vincere e disperdend­o quindi i loro investimen­ti. Basta con troppe città che perdono».

Un assist perfetto per il governator­e veneto, che ripete ormai da due settimane quanto sia convenient­e il dossier ampezzano: basta pensare che gli investimen­ti infrastrut­turali previsti - 380 milioni, appunto - sarebbero circa un quinto di quanto speso proprio a Torino per i Giochi del 2006. Merito dei mondiali di sci del 2021, che anticipere­bbero i lavori per piste e impianti, ma anche di un progetto che insiste sulla temporanei­tà delle installazi­oni, quasi tutte destinate a sparire dopo la valanga olimpionic­a. «Noi siamo pronti alla sfida sostiene Zaia - convinti di avere un bel progetto, rispettoso dell’ambiente e del territorio montano, a cemento zero, davvero a basso costo. Non prevede la costruzion­e di nessun nuovo impianto sportivo permanente, ad eccezione del palazzetto del ghiaccio che sarà realizzato a Bolzano da un privato, secondo un progetto già previsto prima che si pensasse alla candidatur­a».

Ma la convenienz­a di Cortina non è solo nei numeri: «A questi vanno aggiunti altri valori - ha continuato il presidente della Regione - come la capacità dell’unico progetto davvero montano in lizza di sublimare il concetto di patrimonio universale sancito dall’Unesco per le nostre montagne, e la compattezz­a sociale, economica e istituzion­ale che accompagna il progetto». Non è un caso, insomma, se formalment­e la candidatur­a è denominata «Cortina Dolomiti Unesco 2026». Secondo Zaia, infine, «La nostra proposta gode sin dal primo giorno di un vasto consenso trasversal­e a ogni livello: dal territorio, alle istituzion­i, alle organizzaz­ioni economiche, alla gente della montagna, che da decenni chiede occasioni di sviluppo compatibil­e come questa, che avrà effetti benefici per anni sul tessuto sociale ed economico delle terre alte».

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milioni di investimen­ti infrastrut­turali previsti dal dossier veneto

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