Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Conte rade al suolo il boschetto della droga
Blitz alla Serena, abbattuti alberi e piante dov’erano nascoste le dosi: «Saremo durissimi». Quartiere diviso
TREVISO Il blitz della polizia locale alle 16 con il cane antidroga davanti alla caserma che accoglie i profughi. La mattina seguente, alle 9, ci sono già i mezzi del Comune che abbattono gli alberi sotto i quali erano state trovate sostanze stupefacenti e l’aiuola diventa un prato in due ore. Davanti all’ex Serena ieri l’amministrazione leghista ha dato un colpo di spugna con un’operazione dai modi e tempi quasi militari. Il paragone con la «ruspa» salviniana è immediato: è arrivata davvero per tirare via tronchi e arbusti. «Tre abeti rossi e un tasso – spiega l’assessore ai lavori pubblici Sandro Zampese -. Questa aiuola era diventata una centrale di smistamento della droga ed è nostro compito mantenere pulizia, decoro e ordine. Eliminando le piante, dove venivano nascosti gli stupefacenti, disincentiviamo un comportamento illecito. Chiaramente, la cosa più importante è l’attività di indagine, ma possiamo fare la nostra parte per stroncare alla base questi traffici».
I primi simboli di questa lotta, qualche settimana fa, furono le fioriere, dove la polizia locale aveva trovato bustine di marijuana per lo spaccio nella zona di porta Altinia. Giovedì pomeriggio l’unità cinofila era andata dritti davanti alla Serena rinvenendo dosi di stupefacente fra gli arbusti. Poche ore dopo ecco le ruspe e i camion. «È un’azione puntuale e mirata in un luogo degradato – ha detto il sindaco Mario Conte -. Sotto questi cespugli, i profughi
Conte Sotto alberi e cespugli c’erano stupefacenti e bivacchi: ora basta
Zampese Questa grande aiuola acquisirà una nuova funzione
accolti alla Serena bivaccavano e facevano i loro bisogni, a dieci metri dalle abitazioni. Non c’è alcuna intenzione di togliere il verde, che invece andremo a incrementare, ma qualsiasi luogo di deposito e scambio di droga verrà liberato». Per la Lega è quasi un’equazione, gli episodi di spaccio e i ritrovamenti vengono collegati alla struttura di accoglienza, non necessariamente ospiti ma gravitanti attorno a quella zona.
Il quartiere è già diviso. Una signora, residente di fronte alla caserma, è uscita di casa infuriata, puntando il dito contro l’assessore Zampese (in foto, con Conte): «Non si tagliano gli alberi se ci sono sospetti di spaccio, la questione va risolta con presidi di sicurezza e polizia». Ne è nata una lunga discussione: «Bastava dare una sfoltita, adesso davanti a casa invece di vedere gli alberi vedrò questa brutta caserma e i ragazzi andranno semplicemente da un’altra parte», ha ribadito la signora. «L’aiuola avrà presto una nuova funzione, ne parleremo con il quartiere e la parrocchia» ha risposto Zampese. Ma la polemica, c’è da scommetterci, non si fermerà. Altri cittadini tuttavia hanno ringraziato: «Li vedevamo tutti i giorni e tutti sapevano cosa succedeva, il Comune ha fatto bene, questa aiuola era un orrore». Anche un operatore di Nova Facility, che lavora all’interno della Serena, è uscito ringraziando: «Era ora, era una richiesta anche nostra».