Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Conte rade al suolo il boschetto della droga

Blitz alla Serena, abbattuti alberi e piante dov’erano nascoste le dosi: «Saremo durissimi». Quartiere diviso

- Silvia Madiotto

TREVISO Il blitz della polizia locale alle 16 con il cane antidroga davanti alla caserma che accoglie i profughi. La mattina seguente, alle 9, ci sono già i mezzi del Comune che abbattono gli alberi sotto i quali erano state trovate sostanze stupefacen­ti e l’aiuola diventa un prato in due ore. Davanti all’ex Serena ieri l’amministra­zione leghista ha dato un colpo di spugna con un’operazione dai modi e tempi quasi militari. Il paragone con la «ruspa» salviniana è immediato: è arrivata davvero per tirare via tronchi e arbusti. «Tre abeti rossi e un tasso – spiega l’assessore ai lavori pubblici Sandro Zampese -. Questa aiuola era diventata una centrale di smistament­o della droga ed è nostro compito mantenere pulizia, decoro e ordine. Eliminando le piante, dove venivano nascosti gli stupefacen­ti, disincenti­viamo un comportame­nto illecito. Chiarament­e, la cosa più importante è l’attività di indagine, ma possiamo fare la nostra parte per stroncare alla base questi traffici».

I primi simboli di questa lotta, qualche settimana fa, furono le fioriere, dove la polizia locale aveva trovato bustine di marijuana per lo spaccio nella zona di porta Altinia. Giovedì pomeriggio l’unità cinofila era andata dritti davanti alla Serena rinvenendo dosi di stupefacen­te fra gli arbusti. Poche ore dopo ecco le ruspe e i camion. «È un’azione puntuale e mirata in un luogo degradato – ha detto il sindaco Mario Conte -. Sotto questi cespugli, i profughi

 Conte Sotto alberi e cespugli c’erano stupefacen­ti e bivacchi: ora basta

Zampese Questa grande aiuola acquisirà una nuova funzione

accolti alla Serena bivaccavan­o e facevano i loro bisogni, a dieci metri dalle abitazioni. Non c’è alcuna intenzione di togliere il verde, che invece andremo a incrementa­re, ma qualsiasi luogo di deposito e scambio di droga verrà liberato». Per la Lega è quasi un’equazione, gli episodi di spaccio e i ritrovamen­ti vengono collegati alla struttura di accoglienz­a, non necessaria­mente ospiti ma gravitanti attorno a quella zona.

Il quartiere è già diviso. Una signora, residente di fronte alla caserma, è uscita di casa infuriata, puntando il dito contro l’assessore Zampese (in foto, con Conte): «Non si tagliano gli alberi se ci sono sospetti di spaccio, la questione va risolta con presidi di sicurezza e polizia». Ne è nata una lunga discussion­e: «Bastava dare una sfoltita, adesso davanti a casa invece di vedere gli alberi vedrò questa brutta caserma e i ragazzi andranno sempliceme­nte da un’altra parte», ha ribadito la signora. «L’aiuola avrà presto una nuova funzione, ne parleremo con il quartiere e la parrocchia» ha risposto Zampese. Ma la polemica, c’è da scommetter­ci, non si fermerà. Altri cittadini tuttavia hanno ringraziat­o: «Li vedevamo tutti i giorni e tutti sapevano cosa succedeva, il Comune ha fatto bene, questa aiuola era un orrore». Anche un operatore di Nova Facility, che lavora all’interno della Serena, è uscito ringrazian­do: «Era ora, era una richiesta anche nostra».

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