Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gibus al riassetto dopo l’uscita di Alkemia
PADOVA Gibus chiude il riassetto al vertice dopo l’uscita del fondo Alkemia e punta ai 40 milioni di ricavi. Il perfezionamento del riacquisto del 25,6% della società padovana attiva nelle pergole e tende da sole, dal 2016 nelle mani dell’ex Nem sgr, si è chiuso mercoledì scorso. E contestualmente ha ridisegnato le quote in Terra Holding, la srl di controllo, che ha ricomprato le azioni, nelle mani delle famiglie Bellin e Danieli, detenute ora, dopo l’uscita di Lorenzo Danieli, per l’80% dal presidente e Ad Gianfranco Bellin, per il 5% dalla moglie Lucia Danieli e per il 15% dal figlio Alessio, che formano un cda a tre membri. Una scelta, il riacquisto delle quote, anche attraverso in parte il sostegno delle banche, rispetto all’ingresso di un nuovo fondo, che è spiegata compiutamente: «L’ingresso del fondo era stato fondamentale due anni fa, quando fu necessario per sostenere un pesante riassetto industriale per generare cassa: abbiamo concentrato la produzione a Padova e investito oltre 6 milioni in due anni nella produzione, ma anche nei sistemi informatici e in marketing e comunicazione - dice Alessio Bellin (nella foto) -. Ma pensiamo di avere ora in casa tutte le risorse, a partire dai manager introdotti con Alkemia fino alla ricerca e sviluppo, per continuare a far crescere l’azienda. L’indebitamento per il riacquisto? È sostenuto dalla holding e non tocca la società operativa».
Si parte dal piano industriale 2017-’20, che deve portare l’azienda, dai 32,6 milioni di ricavi del 2017, con 4,5 di Ebitda e 2,5 di utile netto, ai 40 milioni di fatturato, con 7 di Ebitda e 4 di utile netto, nel 2020. «Obiettivo che vogliamo raggiungere portando dal 30 al 40% la quota di ricavi all’estero, a partire dai mercati di Francia e Germania, con i Paesi contermini, mettendo a frutto le filiali commerciali che abbiamo aperto negli ultimi anni in due mercati fondamentali per il nostro settore sostiene Bellin -. Quest’anno sta andando bene, siamo in linea con quanto previsto da un budget che deve portarci a 33,8 milioni di euro».
La linea è di accelerare sul prodotto, soprattutto sulle pergole da sole e in particolare nella versione sempre più hi-tech delle pergole bioclimatiche, che ormai valgono per metà dei ricavi dell’azienda, grazie anche all’uso sempre più ampio che se ne fa negli hotel e nella ristorazione.