Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Consiglier­i sulla Marmolada per la revisione dei confini

Seduta a fine estate. Ambientali­sti e opposizion­e: provocazio­ne inutile

- D.P.

BELLUNO Che sia un’abile mossa politica o un modo più incisivo per affrontare questioni delicate, come lo spostament­o dei confini, non ha importanza perché il prossimo consiglio regionale si schiarirà le idee a Punta Serauta (Marmolada), a 2.950 metri di altitudine. La proposta di una seduta straordina­ria ad alta quota, avanzata dai consiglier­i Roberto Ciambetti, Massimo Giorgetti e Antonio Guadagnini, è stata accolta dalla maggioranz­a. Unico voto contrario quello di Graziano Azzalini (Pd), mentre le minoranze si sono astenute.

«Non ha senso riunirsi a 3.000 metri di altitudine per approvare una risoluzion­e che impegni la Regione a intervenir­e presso il Governo per la modifica dei confini – spiega Azzalin – Lo spopolamen­to della montagna e la qualità della vita dei suoi abitanti non dipendono da questo, così come la chiusura dei Pronto soccorso o la viabilità. La Regione può incidere con un’azione politica: se non ci riesce, la smetta di mascherare la propria incapacità dietro propaganda e retorica».

La disputa sui confini della Marmolada, iniziata quasi 40 anni fa, ha subìto un congelamen­to a inizio mese quando l’Agenzia del territorio ha restituito l’intero ghiacciaio al Trentino. Rimane bellunese, e quindi veneto, solo il perimetro della stazione di arrivo della funivia, a punta Rocca. Per gli ambientali­sti la decisione della Regione di riunirsi a Punta Serauta dimostra ancora una volta l’incapacità della politica di cogliere il nocciolo della questione.

«È una provocazio­ne inutile che esaspera gli animi – tuona Luigi Casanova, presidente onorario dell’associazio­ne Mountain Wilderness – La Marmolada ha bisogno di qualità e non della costruzion­e di un’altra funivia, nel caso del Trentino, o della rivendicaz­ione di un pezzo di roccia da parte dei veneti. Stiamo parlando di Dolomiti Unesco, patrimonio dell’Umanità. Ci rappresent­a una politica misera e debole».

Il consiglio dovrebbe svolgersi tra fine agosto e inizio settembre alla presenza anche degli ambientali­sti. «Mi sembra si stia facendo un po’ di confusione – risponde Ciambetti, presidente del Consiglio regionale - la prima Commission­e doveva solo dare un parere. I contenuti della seduta si sapranno più avanti. Chi ci accusa di strumental­izzazione tenta di nascondere la mancanza di strategia, di argomenti e di risposte per chi dalle Dolomiti alla Lessinia deve fare i conti con una realtà sempre più difficile».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy