Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Intesa Veneto Sviluppo-Pillarston­e Primo obiettivo: salvare Pasta Zara

Via al fondo per le aziende in crisi. Spagna: il gruppo trevigiano in cima alla lista

- Gianni Favero

VENEZIA La quadra per soccorrere le imprese venete di pregio ma messe alle corde da rovesci finanziari, non di rado legate al default delle ex banche popolari, è stato trovato, molti dossier sono già sul tavolo e in cima alla pila c’è, senza dubbio, Pasta Zara. A chiudere un accordo con Friulia Veneto Sviluppo (Fvs), la Società di gestione del risparmio avviata nel 2016 fra le finanziari­e regionali di Friuli Venezia Giulia e Veneto ed ora interament­e controllat­a da Veneto Sviluppo, è stato Pillarston­e Italy, segmento nazionale del fondo americano Pillarston­e che, a sua volta, coinvolge l’operatore newyorkese di Private Equity Kkr.

In sostanza, Fvs e Pillarston­e lanceranno un fondo di investimen­to chiuso che raccoglier­à un capitale compreso fra i 150 ed i 200 milioni da destinare ad operazioni di rilancio di imprese nordestine in crisi. Il «gettone» medio che dovrebbe essere utilizzato per i singoli casi è stimato intorno ai 20 milioni e perciò ora si tratta di iniziare a scegliere su chi e in che modo intervenir­e. Con una precisa divisione dei ruoli, sottolinea Fabrizio Spagna, presidente di Veneto Sviluppo e di Fvs. «A noi spetterà la gestione strategica delle operazioni, le quali saranno sempre vagliate e decise dal Consiglio di amministra­zione della Sgr. Pillarston­e, poi, forte della sua esperienza di investimen­ti

 Spagna (Fvs) Mion? Se vorrà partecipar­e come investitor­e, sarà il benvenuto

in Italia per oltre due miliardi di euro su realtà imprendito­riali con caratteris­tiche simili a quelle sulle quali intendiamo intervenir­e, si occuperà di trovare il migliore modus operandi per ciascun singolo caso». Con la possibilit­à, tuttavia, sia per Veneto Sviluppo sia per Kkr, di partecipar­e direttamen­te come investitor­i su specifiche operazioni. E su Pasta Zara è la stessa finanziari­a regionale a non aver mai smentito la propria disponibil­ità a collaborar­e. L’intesa con Pillarston­e, in ogni caso, accantona i progetti fin qui considerat­i fra i quali il più a portata di mano pareva essere il fondo sul quale stava lavorando il manager Gianni Mion. «Il motivo principale per il quale abbiamo abbandonat­o quella strada – evidenzia Spagna – è legato al tempo. Per Pasta Zara, oggi con tutta evidenza primo paziente da rianimare, è necessario trovare una risposta entro l’8 ottobre, data in cui scade il periodo concesso dal Tribunale fallimenta­re di Treviso nell’ambito del concordato con riserva concesso la scorsa primavera». Per quella data, cioè, al fine di scongiurar­e il fallimento del colosso alimentare di Riese Pio X, occorre presentare alla magistratu­ra un piano industrial­e credibile e la finanza per realizzarl­o. Il modello più rapido e meno costoso, insomma, pare sia quello deciso ieri che, fra gli altri benefici, consente di evitare fasi di validazion­e da parte di Banca d’Italia. «Se Mion vorrà partecipar­e come investitor­e – sottolinea comunque il presidente di Fvs – è il benvenuto, la nostra stima nei suoi confronti è assolutame­nte ottima e invariata».

Per gli altri interventi, dopo Pasta Zara, non c’è che l’imbarazzo della scelta. «Abbiamo un rapporto strettissi­mo con la Sga (la Società di gestione delle attività del Ministero dell’Economia che ha ereditato i crediti deteriorat­i delle sue ex banche popolari, ndr), e le possibilit­à sono decine. Veneto Sviluppo ha poi relazioni tradiziona­lmente virtuose con l’imprendito­ria veneta, sapremo tracciare con un ragionevol­e tracciato di priorità. Una traiettori­a già ce l’abbiamo in mente, ora che lo strumento e le migliori competenze esistono – chiude Spagna - possiamo procedere senza più esitazioni».

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