Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Operai travolti sul Passante, assolta l’azienda trevigiana
Colpevole solo il camionista che provocò l’incidente
VENEZIA «Questo processo ha scoperchiato una situazione di scarsa sicurezza dei cantieri stradali. Chiunque viaggia assiste quotidianamente allo “spettacolo” di “omini” che attraversano le strade dove sfrecciano i mezzi sperando di non diventare dei birilli». Il pm Giorgio Gava, nella sua requisitoria dello scorso gennaio, aveva denunciato in maniera accorata quello che spesso molti automobilisti pensano quando viaggiano. soprattutto in autostrada. Ma per il giudice Daniela Defazio, che doveva decidere se ci fossero altri colpevoli – oltre ovviamente al camionista milanese che aveva già patteggiato un anno e otto mesi nel 2015 – per l’incidente in cui erano morti i due operai trevigiani Francesco Villacci e Mauro Camerotto, travolti il 29 luglio 2014 lungo il Passante di Mestre, almeno in quel caso non è stato così. Tutti assolti, perché il fatto non costituisce reato: sia i tre dirigenti o ex di Cav, la società di gestione del Passante, e i tre famigliari (padre e due figli) che amministravano la De Zottis di Breda di Piave, l’impresa per cui lavoravano le vittime.
Il pm Gava aveva chiesto invece sei condanne per omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro: un anno e 4 mesi per l’ex ad di Cav Eutimio Mucilli e per il direttore tecnico Sabato Fusco; un anno per Chiara Bottan, che era il direttore dell’esecuzione del contratto, e per Luigi, Nicola e Vanni De Zottis. La stessa procura aveva invece chiesto l’assoluzione per altri due dipendenti della De Zottis, i trevigiani Gianni Sartori e Roberto Tomasi, ritenendo che non avessero responsabilità. «Abbiamo dimostrato il costante impegno e attenzione della società sul fronte della sicurezza», commenta soddisfatta la presidente di Cav Luisa Serato. Lei non era alla guida della società all’epoca dei fatti (c’era Tiziano Bembo), ma con una scelta inedita per questo reato la procura aveva portato a processo anche Cav per l’illecito amministrativo: ovviamente anch’essa è stata assolta. Le famiglie dei due operai non si erano costituite parte civile, in quanto l’assicurazione del camionista le aveva integralmente risarcite.
L’incidente era avvenuto alle quattro e mezza del pomeriggio, all’altezza di Spinea. Il camion guidato da Cavaliere aveva sbandato e aveva tamponato violentemente il furgone a bordo del quale si trovavano i due operai della De Zottis che morirono sul colpo, mentre un terzo operaio rimase ferito gravemente. Gli operai stavano eseguendo dei lavori di pulizia.
A Spinea
Nel 2014 un tir tamponò il furgoncino a bordo del quale si trovavano le 2 vittime