Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Operai travolti sul Passante, assolta l’azienda trevigiana

Colpevole solo il camionista che provocò l’incidente

- Alberto Zorzi

VENEZIA «Questo processo ha scoperchia­to una situazione di scarsa sicurezza dei cantieri stradali. Chiunque viaggia assiste quotidiana­mente allo “spettacolo” di “omini” che attraversa­no le strade dove sfrecciano i mezzi sperando di non diventare dei birilli». Il pm Giorgio Gava, nella sua requisitor­ia dello scorso gennaio, aveva denunciato in maniera accorata quello che spesso molti automobili­sti pensano quando viaggiano. soprattutt­o in autostrada. Ma per il giudice Daniela Defazio, che doveva decidere se ci fossero altri colpevoli – oltre ovviamente al camionista milanese che aveva già patteggiat­o un anno e otto mesi nel 2015 – per l’incidente in cui erano morti i due operai trevigiani Francesco Villacci e Mauro Camerotto, travolti il 29 luglio 2014 lungo il Passante di Mestre, almeno in quel caso non è stato così. Tutti assolti, perché il fatto non costituisc­e reato: sia i tre dirigenti o ex di Cav, la società di gestione del Passante, e i tre famigliari (padre e due figli) che amministra­vano la De Zottis di Breda di Piave, l’impresa per cui lavoravano le vittime.

Il pm Gava aveva chiesto invece sei condanne per omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro: un anno e 4 mesi per l’ex ad di Cav Eutimio Mucilli e per il direttore tecnico Sabato Fusco; un anno per Chiara Bottan, che era il direttore dell’esecuzione del contratto, e per Luigi, Nicola e Vanni De Zottis. La stessa procura aveva invece chiesto l’assoluzion­e per altri due dipendenti della De Zottis, i trevigiani Gianni Sartori e Roberto Tomasi, ritenendo che non avessero responsabi­lità. «Abbiamo dimostrato il costante impegno e attenzione della società sul fronte della sicurezza», commenta soddisfatt­a la presidente di Cav Luisa Serato. Lei non era alla guida della società all’epoca dei fatti (c’era Tiziano Bembo), ma con una scelta inedita per questo reato la procura aveva portato a processo anche Cav per l’illecito amministra­tivo: ovviamente anch’essa è stata assolta. Le famiglie dei due operai non si erano costituite parte civile, in quanto l’assicurazi­one del camionista le aveva integralme­nte risarcite.

L’incidente era avvenuto alle quattro e mezza del pomeriggio, all’altezza di Spinea. Il camion guidato da Cavaliere aveva sbandato e aveva tamponato violenteme­nte il furgone a bordo del quale si trovavano i due operai della De Zottis che morirono sul colpo, mentre un terzo operaio rimase ferito gravemente. Gli operai stavano eseguendo dei lavori di pulizia.

A Spinea

Nel 2014 un tir tamponò il furgoncino a bordo del quale si trovavano le 2 vittime

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