Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

A Cortina un museo sull’arte degli strumenti musicali

Cortina, «Anpezo in musica» racconta l’attività di fabbricazi­one degli strumenti

- Chiamulera

uando per le vie d’Ampezzo, una terra ancora contadina, risuonavan­o le note della musica. E non solo note: il rumore dei falegnami, degli artigiani della musica. È un piccolo prezioso mondo di cui si solleva ora il sipario, quello che mette in mostra l’esposizion­e «Anpezo in musica», al Museo Etnografic­o di Cortina e attiva fino a ottobre, che racconta, per la prima volta, la grande attività di fabbricazi­one di strumenti di cui la Conca ampezzana è stata protagonis­ta nei secoli passati.

Musica del popolo, come quella degli zìtar, cetre da tavola, e delle chitarre, realizzati con il legno dei boschi intorno a Cortina e usati anche a casa, davanti al focolare, dalle persone semplici. Alcuni se li portarono in guerra, per consolarsi un po’, sul fronte di Galizia sul quale combattero­no gli ampezzani, sudditi asburgici. «Anpezo in musica», iniziativa delle Regole d’Ampezzo con l’Union de i Ladis de Anpezo, presenta un’ampia gamma di strumenti musicali realizzati a partire dal Settecento. Emerge soprattutt­o il lavoro di artigianat­o che stava dietro alla loro realizzazi­one, come quello svolto per anni da abitanti della Conca come Rinaldo Colle «Moro», Angelo Soravia, Giuseppe Menardi, e molti altri.

La mostra rivela i passaggi necessari alla creazione di un violino partendo dalla tavola di risonanza in abete rosso, «per sentirla suonare basta solo munirsi di diapason», spiegano i curatori. Passando poi alla costruzion­e delle sagome e dei diversi pezzi che costituisc­ono lo strumento. È il celebre «bosco sonoro», di cui il vicino Trentino ha fatto ampio marketing: ma Cortina non era da meno.

Il legno adatto a fare questi strumenti (l’esposizion­e mostra anche una trave di albero già lavorata per l’uso) ha delle righe zigrinate nel tronco, una fisionomia unica. L’esperto era in grado di riconoscer­e i tronchi adatti fin da quando scendevano per i corsi d’acqua di montagna, sbattendo sulle rocce del Boite con rumori particolar­mente musicali.

Il 9 agosto parlerà anche di questo il direttore del Parco Naturale Michele Da Pozzo, in una conferenza. Ma «Anpezo in musica» non si ferma agli archi. In esposizion­e ottoni, fiati, mandolini. Spazio, infine, a istituzion­i che nel corso degli anni hanno saputo ritagliars­i un posto di primo piano all’interno della vita ampezzana, come il Corpo Musicale di Cortina d’Ampezzo e la Schola Cantorum. E a un ampezzano che riscosse un tale successo in Austria da influenzar­e i gusti e lo stile del pubblico viennese dell’Ottocento: Alexander Girardi.

I visitatori potranno fingere di essere il grande attore di operetta immortalan­dosi in uno scatto grazie ad un pannello che lo ritrae in una delle sue molte rappresent­azioni.

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Note in vetta La mostra «Anpezo in musica», dedicata agli strumenti musicali

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