Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Corto circuito, azienda semi distrutta
Treviso, paura alla Finver di Motta ieri mattina. Incendio fortuito, gravi i danni
TREVISO Sembrerebbe essere stato generato dal corto circuito a un ventilatore l’incendio che, ieri mattina, ha provocato danni molto ingenti al capannone e ad alcune linee produttive della Finver di Motta di Livenza. L’allarme, all’interno dell’azienda di verniciatura e levigatura di componenti in legno, è scattato alle 6.50. Fiamme presto domate dai vigili del fuoco, accorsi in massa. L’Arpav, ad incendio domato, ha escluso pericoli di inquinamento dell’aria.
MOTTA DI LIVENZA Potrebbe essere stato provocato dal corto circuito di un ventilatore dell’impianto di aspirazione, il devastante incendio che, ieri mattina, ha semi distrutto l’azienda Finver che si trova in via Marche, nella zona industriale di Motta di Livenza.
L’allarme è scattato alle 6.50 con la prima chiamata al 115 quando, dal capannone si è levata una grandissima nube di fumo nero e denso. A chiedere l’intervento dei vigili del fuoco sono stati gli operai del turno mattutino, che erano arrivati alle 6. Le fiamme si sono sprigionate improvvisamente, sorprendendo i dipendenti sui loro banchi di lavoro. Tutti sono scappati fuori mettendosi in salvo sul piazzale.
Il rogo si è sviluppato nel capannone dell’azienda, che si occupa di verniciatura e levigatura di componenti in legno. E proprio il tipo di materiali lavorati ha provocato uno sviluppo rapido e intenso dell’incendio. Sul posto sono state inviate varie squadre di vigili del fuoco, dai distaccamenti di Treviso, Conegliano e San Donà di Piave. Otto gli automezzi arrivati in pochi minuti, tra i quali tre autobotti, un carro schiuma, un’autoscala e tre autopompe serbatoio.
Venti i pompieri che hanno lavorato per circoscrivere le fiamme e impedire che raggiungessero l’intero stabilimento industriale. Un lavoro rapido ed efficace, che ha consentito di contenere i danni, che sono comunque ingenti per l’azienda. Il rogo, infatti, oltre ad alcune linee di produzione, ha interessato la copertura del fabbricato.
Per quasi tutta la giornata, i pompieri hanno lavorato alle operazioni di smassamento e messa in sicurezza del materiale bruciato, per escludere la presenza di altri focolai che potessero innescare nuovi roghi. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito.
Tra i primi ad arrivare sul posto, il sindaco Alessandro Righi, che si è preoccupato subito di un possibile rischio inquinamento. «Dalle prime rilevazioni e valutazioni effettuate dai tecnici dell’Arpav che hanno effettuato un sopralluogo – spiega il primo cittadino - non sono emersi dati che possano destare preoccupazione. Naturalmente sono stati effettuati prelievi di campioni di aria e di acqua che saranno analizzati e per i quali avremo i risultati nelle prossime ore».
Visti i dati rassicuranti dei primi esami, il sindaco non ha emesso ordinanze di allerta e prescrizioni per i cittadini. Da chiarire cosa abbia provocato l’incendio anche se, dai primi accertamenti, sarebbero cause accidentali. Pare che le fiamme si siano sviluppate in corrispondenza dell’impianto di aerazione, e in particolare che l’incendio possa essere stato provocato da un problema elettrico, probabilmente un corto circuito, a uno dei ventilatori. A chiarirlo saranno gli ispettori del Nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco e i carabinieri. Del rogo è stata informata anche alla procura di Treviso. Da quantificare i danni, che si profilano comunque molto ingenti per l’azienda.