Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Doveva sposarsi tra una settimana Enrico, il gigante buono che faceva le foto con la mamma

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TRISSINO La foto di lui con le sorelle, tutti con una maglietta con la scritta «I love mamy», che abbraccian­o la mamma Ombretta, al centro. L’immagine del profilo social di Enrico Faggion raccontano com’era e come lo ricordano colleghi di lavoro e vicini di casa: «Un bravo, bravissimo ragazzo, molto legato alla famiglia. Serio sul lavoro, una persona tranquilla». A casa,a Trissino,non si spiegano l’accaduto. In via Strobe, dove abita la famiglia di Enrico Faggion, ieri pomeriggio i vicini si affollavan­o intorno ai nastri bianchi e rossi attorno al punto in cui è avvenuto il delitto, cercando spiegazion­i. Nessuno ne aveva. «Enrico viveva qui da sempre insieme ai genitori. Fino a qualche anno fa aveva lavorato con l’azienda orafa di famiglia, poi l’avevano chiusa. E aveva iniziato a fare un altro lavoro. A breve doveva sposarsi – ricorda un dirimpetta­io – ma di fatto era ancora residente qui, del resto tornava tutti i giorni a pranzo dalla madre». La ditta dei Faggion, una delle tante del mini-distretto orafo trissinese, parallelo fino a qualche anno fa a quello del capoluogo vicentino, si avvaleva di un laboratori­o a Trissino dove Enrico lavorava con il padre Sergio, mancato qualche anno fa, e di un punto vendita a Castelgomb­erto. «Ma il negozio aveva subito due rapine, 10 anni fa – spiega l’assessore di Trissino Renzo Malfermo –. Per l’azienda era stato difficile andare avanti, l’avevano chiusa». Enrico, che era divorziato, sei anni fa era andato a lavorare in un’azienda metalmecca­nica di Brogliano, la Mb Conveyors srl. Quando è stato freddato indossava la tuta blu della ditta: avrebbe dovuto timbrare il cartellino alle 13. Un cognato che lavora in azienda è stato avvisato dell’accaduto. Poco dopo, con una decina di colleghi, è andato sul posto. «Era un bravo ragazzo, splendido» spiegava ieri incredulo il titolare Giordano Molon, accorso con la figlia. I colleghi, alcuni in lacrime, sono rimasti lì tutto il pomeriggio a seguire da lontano il lavoro dei carabinier­i del nucleo investigat­ivo di Vicenza e di Valdagno. L’ex orafo di Trissino da qualche settimana era andato a vivere nel Veronese con una nuova compagna, Sabrina Cuccarese. E con quanta gioia attendesse­ro il matrimonio lo dice il «countdown» con i giorni (13), le ore e i minuti di attesa per l’8 agosto che la ragazza ha messo sul suo profilo Facebook. Sullo sfondo la foto di loro due insieme: un’immagine che ieri, in pochi secondi, cinque colpi di pistola hanno cancellato per sempre. (b.c. - a.al.)

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