Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Soldi spariti da un portafoglio, vigilante del tribunale nei guai
Taccuino perso da un legale: guardia giurata imputata
TREVISO Avrebbe sottratto del denaro da un portafoglio smarrito nel palazzo di giustizia di Treviso. Per questo G.G. 51enne di origine campana è finito a processo con l’accusa di peculato. L’uomo, infatti, è una guardia giurata, incaricato di pubblico servizio e dipendente della Forte Secur Group come addetto al controllo delle persone e alla sorveglianza dell’edificio. E lavora tuttora in tribunale, anche dopo che la procura ha segnalato all’azienda il procedimento pendente.
I fatti che gli vengono contestati risalgono al 26 settembre 2016 quando, secondo l’accusa, avrebbe prelevato una somma di 130 euro dal portafogli smarrito da un avvocato pochi minuti prima. Accuse che il vigilante, difeso dall’avvocato Giuseppe Basso, respinge con forza. La procura basa l’impianto accusatorio sulle immagini del sistema interno di videosorveglianza che hanno ripreso il passaggio del portafogli dal momento dello smarrimento a quando è arrivato all’imputato. Secondo quanto ricostruito dalla polizia giudiziaria che ha condotto le indagini, il legale ha dimenticato il portafogli, che poco prima aveva preso dalla sua borsa, sulle sedie di uno degli uffici al piano terra del palazzo. Ad accorgersene, l’impiegata di uno studio legale cittadino che subito lo ha preso e consegnato, in portineria, alla guardia giurata. Le immagini riprenderebbero tutta l’azione della donna, dal momento in cui preleva il portafogli al momento in cui lo consegna. Così come riprendono il 51enne che si dirige verso l’ufficio dell’Ordine degli avvocati, dove a sua volta lo ha consegnato. Al quale si accede però da una zona non coperta dalle telecamere: secondo l’accusa, proprio in quel tragitto non videosorvegliato, l’uomo avrebbe prelevato i 130 euro che il legale, contattato dopo lo smarrimento, ha denunciato essergli stata sottratta.
La prima udienza si è svolta qualche giorno fa e l’imputato ha risarcito la parte offesa, che si è costituita parte civile. Il suo legale ha però precisato che non si è trattato di un’assunzione di responsabilità. Il vigilante, infatti, continua a dichiararsi innocente. Si torna in aula a febbraio.