Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ludopatia, nel Bellunese 4 mila le persone colpite

- Moreno Gioli

BELLUNO Sono circa 4mila i bellunesi dipendenti dal gioco d’azzardo, stando alle stime presentate ieri dal direttore del servizio dipendenze dell’Usl 1 Dolomiti, Alfio De Sandre. Un giro di soldi totale di oltre 260 milioni di euro, dei quali 65 milioni sono quelli che se ne escono dalle tasche dei giocatori bellunesi. «Ma sono stime al ribasso – spiega De Sandre – che tengono conto solo in parte del gioco d’azzardo on line, un settore difficilis­simo da monitorare». Di sicuro c’è l’allarme che sta creando un fenomeno di queste proporzion­i, in aumento esponenzia­le: «Tanto che ormai non si può nemmeno più definire così, ma una vera e propria abitudine». Un problema che la Regione Veneto ha deciso di affrontare con un progetto da cinque milioni di euro, quattro dei quali provengono dalla dotazione ministeria­le di 50 milioni di euro per il contrasto alla ludopatia.

«Siamo la prima Usl del Veneto ad aver attivato questo progetto – spiega De Sandre – finanziato con 153 mila euro e che partirà in autunno, puntando su prevenzion­e, monitoragg­io e sensibiliz­zazione, attraverso le collaboraz­ioni con scuole, enti locali e associazio­ni come Slot Mob e Libera». Sono 69 i bellunesi oggi in cura per la ludopatia, nei quattro centri attivi in provincia: «Ma il fenomeno è molto più esteso – commenta De Sandre – e chi ne è vittima tende a nascondere la sua condizione. Ecco perché è fondamenta­le coinvolger­e la rete sociale che ruota attorno al malato».

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Giochi Molti ne sono attratti

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