Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Comune e Contarina, altro scontro «Puliscano i fiumi senza far danni»

L’assessore Manera: «Sfalcio delle alghe con mezzi a norma. Parco Sile controlli»

- Silvia Madiotto

TREVISO Se ne torna a parlare d’estate ma l’emergenza non si ferma con i mesi più caldi. Sfalcio acquatico dannoso per i canali, secche dei fiumi che creano pozze maleodoran­ti fra le abitazioni: la «città d’acque» citata da Fazio degli Uberti e Dante non si riconosce più, fra fogne a cielo aperto e morie di pesci. E per una volta, incredibil­mente, ambientali­sti e leghisti stanno dalla stessa parte. Stavolta contro Contarina, gestore del servizio di pulizia e gestione nel capoluogo.

Dopo l’affondo di Italia Nostra e Legambient­e sulla illecita e pericolosa pratica di pulire sponde e letti con le «barchemoto­zappe», il Comune chiede spiegazion­i e va all’attacco. «Ho chiesto formalment­e a Contarina perché lo sfalcio delle alghe nel Sile e nei canali contigui venga eseguito in questo modo, chiedendo che sia svolto con strumenti regolari – afferma l’assessore all’ambiente Alessandro Manera -. Ho già segnalato la cosa all’ente Parco del Sile perché vigili su queste pratiche. Sfalci irregolari arano il fondo del canale distruggen­done la fauna acquatica e inquinando l’acqua». Toni duri contro la società (oggi a guida Pd) che Ca’ Sugana ha messo nel mirino anche per la gestione dei rifiuti e manutenzio­ne del verde pubblico. «Ci stiamo attrezzand­o – spiega Manera – anche per reperire fondi per una manutenzio­ne straordina­ria dei canali, per i problemi legati al fondo troppo alto. Sono lavori costosi, ma interverre­mo».

Intanto, nei canali delle periferie, l’elemento acqua scarseggia e c’è preoccupaz­ione. «Emblematic­o e simbolico del disastro è un tratto del Botteniga in via Isonzo, un accumulo di fognatura – denuncia Romeo Scarpa di Italia Nostra -. Ci sono degli sbarrament­i gestiti in modo autonomo che non danno acqua a questo ramo, totalmente interrato. Tale è la confusione di ruoli e responsabi­lità che da anni non si fa nulla». Ma non si può parlare acqua senza parlare del sistema fognario (al quale solo il 35% degli abitanti del capoluogo è allacciato) e degli scarichi domestici nei canali: «Tutto questo degrado porta alle inevitabil­i proteste dei cittadini, costretti a vivere in condizioni igieniche da Terzo Mondo. Alla fine arriverà la soluzione “magica” di tombinare tutto, che è come mettere la polvere sotto il tappeto».

Il fronte Toni duri verso la società a guida Pd Nei canali in periferia è allarme siccità

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Lo sfalcio delle alghe nei modi contestati
In città Lo sfalcio delle alghe nei modi contestati

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