Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Rifiuti nell’ex cava di Cison, interdetti i due manager
CISON DI VALMARINO Federico Lot e Mauro Zuccarello tornano liberi ma non potranno esercitare attività di gestione rifiuti per un anno. Questa la decisione dei giudici del tribunale del Riesame al quale si erano rivolti per chiedere l’annullamento della misura cautelare degli arresti domiciliari. I due erano stati arrestati l’11 luglio, dai carabinieri del Noe, nel merito dell’indagine sul traffico illecito di rifiuti della procura distrettuale di Venezia. Lot (responsabile della Fal di Follina) è accusato di aver consentito il conferimento, da parte della ditta di Zuccarello (amministratore di Ecostile), nell’ex cava di Cison, non gli inerti previsti dal piano di riqualificazione, ma materiali di scarto delle operazioni di bonifica della Fonderia Montini di Paese, che contenevano anche fluoruri e che per questo vanno classificati come rifiuti. L’udienza si è tenuta venerdì e, come spiega Marco Martignago, l’avvocato di Lot: «Abbiamo depositato ulteriore documentazione per dimostrare che nessun rifiuto inquinante è stato conferito nel sito di Cison». I legali degli indagati avevano chiesto la revoca della misura cautelare sottolineando come fosse tardiva: «L’attività di quel sito, che è sotto sequestro, è cessata da oltre 6 mesi. Per questo abbiamo evidenziato che i domiciliari, a questo punto, erano una misura afflittiva». Nella stessa indagine è finito anche S.M., carabiniere 38enne sospeso dal servizio per quattro mesi. Misura interdittiva contro la quale, assistito dall’avvocato Fabio Crea, ricorrerà in appello. Il militare è accusato di favoreggiamento e violazione del segreto d’ufficio perché avrebbe avvertito l’amico Lot della presenza di un’auto civetta dei Noe durante le indagini. (m.cit.)