Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Olimpiadi 2026 oggi il verdetto «Ma Cortina c’è»

- Zambon

VENEZIA Ore concitate al Coni ieri sera quando il pressing su Torino è cresciuto con l’indicazion­e della commission­e di valutazion­e del Coni che vuole il «tridente» Milano-Torino-Cortina a tutti i costi. Il perché lo spiega Manuela Di Centa, ex campioness­a e membro della commission­e di saggi: «Sarebbe meraviglio­so l’Italia si presentass­e nel migliore dei modi possibili: unita. E proprio nei giorni in cui un’atleta nazionale viene colpita al volto com’è accaduto a Daisy Osakue. Sarebbe una proposta innovativa sul piano internazio­nale con buone chances di vincere la competizio­ne per i giochi olimpici invernali del 2026». E giù a elencare, salomonica­mente, il mix perfetto: il meglio degli impianti a Cortina forte dei prossimi mondiali di sci alpino (2021), quelli già bell’e pronti in Piemonte e sì, certo, serviranno nuovi palazzetti dello sport che vanno fatti dove c’è lo spazio e ci sono i collegamen­ti, insomma, a Milano. Tanto più che il Cio un inedito - ha accettato la candidatur­a multipla garantendo pari dignità alle tre città.

«La commission­e indica in assoluto come strada da seguire e come auspicio la candidatur­a congiunta con le tre città» ribadisce in serata il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Il tempo, ormai, stringe. Questa mattina si riunirà la giunta del Coni che presenterà, nel pomeriggio, la versione definitiva della candidatur­a al Consiglio nazionale che ne suggellerà l’ufficialit­à. Intanto, il governo sottolinea la necessità di una verifica a posteriori del dossier.

Tridente o «ménage à trois» per dirla con i più smaliziati, la soluzione ecumenica Mi-To-Co è rimasta appesa fino a tarda sera - ci si perdonerà il gioco di parole - alla Appendino. Il sindaco di Torino, infatti, si è trovata stretta da una schiaccian­te volontà popolare (l’80% dei torinesi secondo un sondaggio del Corriere di Torino) e il «no» di un pugno di irriducibi­li del Movimento 5 Stelle sabaudo. Per cavarsi d’impaccio, Appendino chiama in causa direttamen­te il governo legastella­to attraverso una lettera a Malagò inviata ieri in serata. Dopo avere notato che «una candidatur­a unica sarebbe migliore» di una unitaria con Cortina e Milano, Appendino aggiunge comunque che Torino «è a disposizio­ne» a fronte di una decisione del governo nazionale. E le altre città? Se Torino

dice un sì a denti stretti, Cortina accoglie la proposta chiedendo chiarezza e Milano si irrigidisc­e addirittur­a sul tema della governance.

Da Luca Zaia una nota stringata ma cristallin­a: «Siamo in linea con la candidatur­a unitaria. Chiediamo di fare presto e che ci siano precise garanzie per tutti coloro che vogliono essere della partita». L’invito a un’adesione convinta da parte di Torino non è neppure troppo velato, quindi, e sia chiaro anche chi fa cosa: «Occorre – aggiunge Zaia – pieno sostegno e unitarietà sul piano organizzat­ivo, ma anche da parte di tutte le aree interessat­e. La candidatur­a unitaria deve esserlo anche per quanto riguarda il consenso dei territori». Non necessita di interpreta­zioni il messaggio lombardo, questo sì unitario fra il sindaco dem Beppe Sala e il governator­e leghista Attilio Fontana: «Nessun preconcett­o ma per centrare il traguardo è necessaria una forte capacità di governance in capo a un soggetto ben chiaro e definito». Chiarissim­o.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy