Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Non dovevano arrestarli» Bimba contesa, l’Appello fa risarcire marito e moglie

- Benedetta Centin

TREVISO Finiti al centro di una complicata vicenda internazio­nale nel 2015, accusati dalle autorità sudamerica­ne di aver rapito in Brasile la figlia di dieci anni affidata ad amici, e poi assolti dai tribunali italiani, si sono visti riconoscer­e dalla Corte d’Appello di Venezia un risarcimen­to per ingiusta detenzione. Per i dodici giorni passati in carcere – dopo che il Brasile aveva spiccato per loro un mandato di cattura internazio­nale - «strappati» all’affetto dei figli piccoli, impossibil­itati a mandare avanti la propria azienda.

Un’ulteriore vittoria per Paolo Ceccato, imprendito­re con ditta a Pederobba, e la moglie Elida Isabel Feliz, 41enne dominicana di origine e da poco cittadina italiana. «Lo Stato ha ammesso l’errore, o sarebbe meglio dire l’orrore - racconta il 47enne che dal Bassanese si è trasferito nel Trevigiano con la famiglia - c’è stato un riconoscim­ento economico, ma è una cifra irrisoria rispetto alle spese sostenute, ai danni subiti, per questo abbiamo presentato ricorso per Cassazione». Danni anche patrimonia­li e d’immagine riflessi che l’avvocato Roberto Rigoni Stern ha dimostrato. Altri danni potrebbero essere chiesti, ma al ministero dell’Interno, per la segnalazio­ne ancora in sistema che fa scattare controlli ai coniugi anche se solo soggiornan­o in hotel.

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Riuniti Ceccato, la moglie e i figli

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