Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Asco respinge l’assalto di F2i «Prezzo incerto e vincoli di legge»

Il presidente della Holding scrive ai soci: se ne riparla dopo i recessi

- Di Alessandro Zuin

PIEVE DI SOLIGO (TREVISO) L’offerta di acquisto delle azioni presentata dal fondo F2i? Per ora non è praticabil­e, a norma di statuto e, probabilme­nte, anche a termini di legge.

É questo, in sintesi, il succo delle due lettere inviate ai soci di Asco Holding, la società trevigiana che controlla la multiutili­ty del gas Ascopiave, dal presidente Giorgio Della Giustina, con l’obiettivo di chiarire lo scenario dopo la manifestaz­ione di interesse avanzata da F2i, dapprima con una proposta inoltrata il 17 luglio al Cda e poi, pochi giorni fa, con una comunicazi­one che ha raggiunto tutti i soci (la maggioranz­a dei quali sono 90 Comuni del Veneto centro-orientale).

Nella sostanza, secondo il numero uno della Holding, l’unica strada percorribi­le da parte dei Comuni che volessero cedere in tutto o in parte le loro quote, è quella di esercitare il diritto di recesso previsto dalla legge in conseguenz­a delle modifiche allo statuto, approvate a stretta maggioranz­a (poco più del 54%) dall’assemblea dei soci. Contrari, astenuti e assenti hanno la possibilit­à di uscire dalla società, cedendo le loro azioni alla Holding medesima. L’operazione, per altro, va completata in tempi strettissi­mi: la data ultima per deliberare in consiglio comunale, nel caso dei soci pubblici, è il 13 di agosto. Solo una volta completata questa fase di riassetto sarà possibile, secondo Della Giustina, che l’assemblea della Holding prenda in esame e valuti l’interesse per la proposta del fondo privato.

Ma cosa ostacola ancora il cammino dell’offerta del fondo F2i, che si è detto disposto a pagare le quote a un prezzo superiore a quello di recesso (3,75 euro per azione)? Innanzitut­to, avverte Della Giustina, proprio la sua indetermin­atezza: affermare «offro di più» ma non dire quanto lascia notevoli margini di dubbio.

I vertici della Holding mettono sul tavolo, inoltre, un parere legale, richiesto allo studio BonelliEre­de, che evidenzia due questioni normative piuttosto ingombrant­i. La prima: le modifiche statutarie votate dell’assemblea sono già in vigore, compresa quella che limita la circolazio­ne delle azioni, obbligando i soci a non cederle (salvo il diritto di recesso, naturalmen­te) per i prossimi 24 mesi.

La seconda: la possibilit­à di vendere le azioni in mano pubblica senza una gara è decisament­e sconsiglia­ta da tutta la giurisprud­enza amministra­tiva.

A tutto questo - rimarca Della Giustina - si aggiunga una consideraz­ione di natura squisitame­nte politica: l’offerta presentata da F2i mira con tutta evidenza a conquistar­e la maggioranz­a della società e quindi al consolidam­ento della distribuzi­one del gas - il core business di Asco -, mentre le modifiche statutarie approvate dalla Holding non inciderann­o sul controllo di Ascopiave, che rimane saldamente sotto la mano pubblica. E magari, in prospettiv­a, potrebbe allearsi con le altre multiutili­ty della regione.

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In assemblea Asco Holding ha appena approvato le modifiche allo statuto

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