Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Treviso, la scalata alla serie D riparte con Seno e Casagrande
TREVISO Una squadra rinnovata. Una nuova categoria. E due prestigiosi ritorni nei quadri dirigenziali. Inizia con i migliori presupposti la stagione del Treviso, che si è radunato per preparare il campionato di Eccellenza 2018/2019.Tante facce nuove rispetto alla squadra della scorsa stagione per il confermato mister Cristiano Graziano, che dopo aver guidato i biancocelesti al salto di categoria vincendo il Trofeo Veneto, vuole riportare il Treviso nel calcio nazionale. Per farlo la società del presidente Luca Visentin ha voluto puntare su una rosa d’alta qualità, ma anche su dirigenti e allenatori di prima fascia. Non a caso a seguire la segreteria generale si rivede Leandro Casagrande, mentre c’è niente meno che Andrea Seno come direttore sportivo. Un piacevole ritorno invece è quello di mister Albino Pillon, fratello di Bepi e suo storico vice, alla guida della Juniores. Sono 23 i giocatori della rosa, che potrà contare sull’esperienza di Bojan Djkic, Nicolò Garbuio, Fabio Lebran, Alberto Rebecca, e il ritorno di Antonio Stentardo. Sabato prima uscita ufficiale della nuova stagione contro il Chions, formazione friulana di serie D. Tante le amichevoli programmate dal club per avvicinarsi al debutto prima in Coppa Veneto, in programma domenica 26 agosto, e poi al campionato, domenica 9 settembre. Un campionato che vedrà al via tante trevigiane, per una stagione di derby con Giorgione e Liventina a spiccare: il calendario dovrebbe essere comunicato nei prossimi giorni. A tenere in alto il calcio di Marca a livello nazionale ci penserà il Montebelluna, ultima trevigiana rimasta in serie D: manca soltanto l’ufficialità per il via libera al ripescaggio dei biancocelesti, dopo la retrocessione dell’anno scorso. «La graduatoria emanata dalla Figc parla chiaro – dice il presidente Marzio Brombal - ci sono almeno 6-8 posizioni da riempire per completare l’organico delle squadre di Serie D, e il Monte è al primo posto. Diciamo che manca solo l’ufficialità. Al di là di questo, è l’anno del centenario e Montebelluna merita una squadra più competitiva rispetto all’anno scorso».(m.v.)