Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Prime vittime del caldo E i condizionatori mettono ko le reti elettriche
Le alte temperature fatali per un ciclista padovano, un’anziana veronese e una vicentina di 93 anni Nei pronto soccorso accessi in aumento, mentre i condizionatori mettono in ginocchio le reti elettriche
VERONA Bere molta acqua, vestirsi con abiti chiari e leggeri, restare al chiuso, preferire la frutta ai cibi grassi. Le raccomandazioni per combattere il caldo sono note e ribadite ad ogni estate, ma quando le temperature raggiungono i livelli degli ultimi giorni, magari in combinazione con percentuali di umidità da giungla tropicale, anche le migliori precauzioni possono rivelarsi inefficaci. E mentre i pronto soccorso del litorale registrano un boom di accessi e i condizionatori spingono al limite il servizio elettrico cittadino, nei campi, tra i colli e nei centri urbani si verificano i primi malori, anche con esiti tragici. Un bilancio allarmante, a soli tre giorni dall’allarme climatico diramato dalla Regione e ieri esteso almeno fino a domani.
A rivelarsi fatali per Gianfranco Polenzani, ciclista 71enne morto ieri tra i colli Euganei, non solo le alte temperature ma anche lo sforzo prolungato di una mattinata in sella. Residente a Battaglia Terme, l’uomo si è sentito male poco prima delle 9.30, all’altezza di Arquà Petrarca. Alcuni passanti l’hanno visto accasciarsi dopo essere smontato dalla bicicletta. L’intervento dei medici del Suem non è però servito a salvargli la vita. Pochi dubbi sulla causa del decesso, avvenuto per un arresto cardiaco: il pm non ha predisposto l’autopsia. Polenzani era uscito presto e aveva percorso diversi chilometri con la sua bici. «Era in forma- raccontano amici e familiari- non conosceva nemmeno il suo medico di base» Divorziato da tempo, lascia una figlia di 43 anni.
Non era invece sola l’anziana veronese che martedì è morta sulla strada di casa, mentre rientrava dal mercatino rionale di Borgo Venezia: costretta in sedia a rotelle, l’80enne era accompagnata dalla sua badante. La donna ha perso i sensi mentre percorreva via Montano e sono stati i dipendenti di un supermercato a prestarle i primi soccorsi. Ma per la signora, purtroppo, non c’è stato nulla da fare, i sanitari intervenuti ne hanno dichiarato il decesso dopo aver tentato di rianimarla per oltre mezz’ora.
Potrebbe essere legata al caldo anche la morte di una 93enne vicentina, martedì scivolata dalla sedia a causa di un improvviso malore. La donna è deceduta in ambulanza a causa delle ferite riportate nella caduta, ma il pm ha aperto un fascicolo per chiarire le cause di quel mancamento.
Restano preoccupanti, infine, le condizioni di Enrico M., l’agricoltore 64enne svenuto tra le vigne del suo podere, a Vigasio (Verona): a trovarlo, a terra tra i filari, la moglie e il figlio, poco dopo le 13 di ieri. L’uomo, residente a Padergnone, in Trentino, da giorni non mangiava e non beveva ma aveva comunque voluto andare in campagna. Un’imprudenza che rischia di costargli cara: ora è ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Borgo Trento, dove era stato trasferito in codice rosso. L’uomo, che secondo alcune testimonianze avrebbe anche esagerato con l’alcol, aveva una temperatura corporea di 42 gradi. «Abbiamo visto atterrare l’elicottero raccontava una signora che vive poco distante- Abbiamo saputo solamente che è stato vittima di un colpo di sole».
Il solleone ha avuto effetti diversi nei vari pronto soccorso del Veneto: se alcune provincie, come Vicenza e Treviso, parlano di un numero di accessi in linea con la media stagionale, altrove l’aumento è stato sensibile. Spicca il dato della Usl 4, che copre anche le spiagge del Veneto Orientale: il personale di San Donà è intervenuto per una decina di anziani svenuti in casa, e in tutti i pronto soccorso si registra una notevole affluenza di persone con sintomi tipici del calore. Le emergenze riguardanti il caldo sono aumentate di circa il dieci per cento tra i nosocomi della Usl 6 Euganea, che giornalmente registrano una media di 400 accessi. A Rovigo, invece, dove si contano moltissimi anziani tra i residenti, neppure un ricovero a causa del clima: «Da tempo informiamo i cittadini - spiega l’Usl polesana - e questo ha migliorato le abitudini di tutti».
Tra i problemi che si moltiplicano in queste giornate bollenti anche i tanti blackout che stanno spegnendo le luci di strade e cittadine: a Mestre, nel Veneziano, nella notte di martedì diversi quartieri sono rimasti al buio anche per tre ore. La causa è sempre la stessa: troppi condizionatori a pieno regime, il carico energetico s’impenna e, alla fine, qualche centralina salta.